Lettera intestata “R. Commissione Superiore di Revisione della Stampa”, inviata da Torino il 14 dicembre 1847, firmata da Monti, segretario del presidente. Lo scrivente prega Moris di partecipare all’adunanza del 16 dicembre.
Lettera intestata “G. de Cancelleria di S. M.” inviata da Torino il 30 ottobre 1847 e firmata “Aveta”, in cui si comunica a Moris che il Re ha deciso di nominare una commissione per definire alcune norme al fine di consentire una maggiore libertà di stampa. Il conte Sclopis sarà il presidente e Moris uno dei commissari.
Lettera autografa intestata “Il Causidico Collegiato in Saluzzo”, inviata da Saluzzo [Cn] l’1 ottobre 1847, firmata da L. Borelli. Lo scrivente chiede a Moris, nell’interesse del signor Caldo e delle dame Bianchini [per Moris sono la suocera e la moglie Luigia], di procurare un certificato che dovrebbe servire ad accelerare l’iter della causa Gillio.
Lettera autografa intestata “Regia Corriera [servizio postale dell’epoca] di Pinerolo” inviata da Pinerolo il 15 luglio 1847, firmata “il tuo Caldo”, il quale si scusa con Moris di non essere riuscito a salutare la sua famiglia, essendo dovuto partire d’urgenza. Se avrà occasione di passare a Saluzzo, andrà a salutare madama Bianchini [suocera di Moris] e a darle notizie della causa in corso, relativa al fallimento Gillio.
Lettera autografa intestata “Il Causidico Collegiato in Saluzzo”, inviata da Saluzzo [Cn] il 18 marzo 1847, firmata da L. Borelli in cui si comunica a Moris la scadenza dei termini per creditori Gillio; pertanto la causa proseguirà il suo iter.
Lettera intestata “Gabinetto di S.M.”, inviata da Torino il 19 ottobre 1839 e firmata dal segretario privato di Sua Maestà, Di Castagnetto. Lo scrivente manda a Moris sementi di alcune piante della costa dell’Oceano Pacifico e della California, spedite dal conte Vincenzo Piccolomini. Moris è pregato di studiarle, onde verificarne l’eventuale utilità.
Lettera autografa intestata “Carlo Schiepatti, libraio in contrada di Po n° 47”, inviata da Torino il 23 settembre 1845, firmata da Chiorando, in vece di Carlo Schiepatti, in cui si chiede a Moris se può fornire una copia del secondo volume di Flora Sardoa, richiesta da un collega libraio di Vienna.
Lettera autografa di Alessandro Di Saluzzo, intestata “Il Presidente della Reale Accademia delle Scienze”, inviata da Alpignano [To] il 21 settembre 1845. Si parla di una pratica in corso in favore della signora … [nome illeggibile].
Lettera intestata “Real Corpo di Stato Maggiore Generale” inviata da Torino il 22 agosto 1845 e firmata da A. Di Saluzzo. Viene offerto a Moris il primo volume dell’opera relativa alle Alpi italiane, cui ha collaborato lo stesso Moris.
Stampato intestato “Presidenza Generale del VII Congresso degli Scienziati Italiani”, inviato da Napoli il 20 luglio 1845, firmato dal presidente generale N. Santangelo e dal segretario generale Giacomo Filioli. Sono contenute istruzioni e informazioni relative al congresso.
Stampato intestato “Presidenza Generale del VII Congresso degli Scienziati Italiani”, inviata da Napoli il 20 luglio 1845, firmato dal presidente generale N. Santangelo e dal segretario generale Giacomo Filioli, contenente l’invito a partecipare al congresso di Napoli.
Lettera intestata “Regie Università di Torino e di Genova” inviata da Torino l’1 luglio 1845 e firmata “Alfieri”. Lo scrivente comunica a Moris che anche per l’anno in corso Sua Maestà ha concesso a lui e a De Notaris la somma rispettivamente di 500 e 400 lire, destinate a coprire le spese sostenute per la raccolta di materiale utile alla compilazione di una pubblicazione sulla flora generale dei regi stati di terraferma.
Lettera autografa intestata “Comunità di Pianezza” inviata il 7 giugno 1845, firmata dal notaio G. Valente, in cui si comunica a Moris la nomina a membro e condirettore della direzione consortile della bealera dei prati di Pianezza. Se impossibilitato a intervenire alle riunioni, Moris potrà farsi sostituire dal suo massaro Gio. Volpe, persona onesta e proba.
Lettera intestata “Regno Lombardo-Veneto. La Presidenza dell’Ateneo di Brescia”, inviata da Brescia l’1 maggio 1845 e firmata dal presidente Galeri e dal segretario G. Nicolini. Viene comunicata a Moris la nomina a socio d’onore.
Lettera intestata “Regie Università di Torino e di Genova” inviata da Torino il 23 aprile 1845 e firmata “Alfieri”, il quale affida a Moris e al professore Lavini l’incarico di esaminare le tariffe dei medicinali omeopatici, nel tentativo di ridurne i costi, rispetto a quelli stabiliti l’11 dicembre 1843 dalla commissione formata dagli stessi Moris e Lavini coadiuvati dal medico omeopata Chiò, al momento dell’apertura della farmacia omeopatica del dottor Domenico Blengini. Lo scrivente suggerisce di inserire nella commissione il dottor Boetti, omeopata.
Lettera intestata “Regie Università di Torino, e di Genova - Direzione Superiore degli Studi”, inviata da Torino il 12 settembre 1839, firmata Provana di Collegno, il quale comunica a Moris che il sovrano ha accolto con molto favore il volume Florula Caprariae, preparata con la collaborazione del dottor De Notaris.
Lettera autografa intestata “Sesta Riunione degli Scienziati Italiani” inviata da Milano il 18 novembre 1844 dal segretario Carlo Bassi, il quale chiede un parere sul da farsi riguardo a un problema postogli dal signor Trevi. Il nome di quest’ultimo negli atti della Riunione degli Scienziati precede quello di Cesati. Secondo Trevi il nome di Cesati dovrebbe precedere il suo, dato l’enorme divario scientifico esistente tra le due persone.
Stampato intestato “Sesta Riunione degli Scienziati Italiani” inviato da Milano il 27 luglio 1844, firmato dal presidente generale Vitaliano conte Borromeo e dal segretario generale dottor Carlo Bassi, contenente informazioni sull’organizzazione del prossimo congresso che si terrà a Brera con inizio il 12 settembre.
Lettera autografa intestata “Società Medico-Chirurgica di Torino” inviata da Torino l’11 maggio 1844 dal segretario generale medico collegiato Botto, il quale comunica a Moris la nomina a vice-presidente della società.