Lettera inviata da Torino il 27 giugno 1848 da G. Pacchiotti, segretario dell’Associazione Agraria, Società di Lettura, in cui si invita Moris a partecipare all’adunanza generale della società, casa Doria del Maro, via dei Cacciatori 30.
Lettera inviata da Torino il 27 maggio 1848 dal segretario della Regia Camera di Agricoltura e di Commercio, Ferrero, in cui si invita Moris, quale membro della Regia Camera, a partecipare all’adunanza del 29 corrente nel nuovo quartiere della Camera, Casa Nomis di Pollone, via delle Finanze 12, secondo piano, rimpetto agli uffici delle Regie Poste.
Lettera della direzione dell’Associazione Agraria inviata da Torino il 12 novembre 1847, in cui il vice-direttore Despini incarica Moris, quale direttore della commissione del podere della Venaria Reale, di proporre al marchese di Sambuy, direttore dell’Istituto Agrario-Veterinario Forestale, il subaffitto del podere stesso.
Lettera della direzione dell’Associazione Agraria inviata da Torino il 5 agosto 1847 [firma illeggibile], in cui si comunica che il direttore del Comizio Agrario di Casale Monferrato ha invitato i membri della direzione torinese al convegno generale che si terrà in quella città, proponendo di ospitarli nelle abitazioni degli iscritti casalesi. Sarebbe però necessario conoscere il numero esatto dei partecipanti.
Lettera inviata da Torino il 27 aprile 1846 dal segretario della Regia Camera d’Agricoltura e di Commercio, Angelo Sismonda, in cui comunica a Moris che l’adunanza del 28 aprile è rinviata di un giorno.
Lettera inviata da Torino il 20 settembre 1845 dal vice-segretario dell’Associazione Agraria, Pellati, contenente un dettagliato ordine del giorno della riunione di direzione del 24, da tenersi nel locale dell’associazione in casa Ciriè.
Lettera inviata da Torino il 26 novembre 1838 dal direttore della Reale Società Agraria, Valperga di Civrone, in cui si comunicano le dimissioni del professore Gené, segretario e del cavaliere Carena, vice-segretario e bibliotecario della società. Moris viene sollecitato a partecipare alla riunione per nominare i successori.
Lettera inviata da Koenigsberg il 22 marzo 1844. Lo scrivente chiede a Moris se ha a disposizioni piante dei fossi, in particolare alcuni Juncus del Piemonte e della Savoia, che interesserebbero al comune amico Meissner. In cambio potrebbe mandargli piante locali, della Siberia e dell’Africa australe.
Lettera inviata da Koenigsberg il 26 febbraio 1843. Meyer farà avere a Moris, tramite il comune amico Meissner di Basilea, i semi desiderati. E’ rimasto stupito della ricchezza del suo catalogo, di cui approfitterà per chiedergli semi.
Lettera inviata da Lipsia il 15 marzo 1862. Mettenius restituisce le felci descritte da Colla. E’ un peccato che la pianta sconosciuta a tutti botanici, la Notarisia, manchi nella collezione; spera di avere ragguagli da De Notaris, per capire se appartiene alle epatiche, come Endlicher sostiene, oppure alle piante vascolari, come ritenuto da Colla.
Lettera inviata da Lipsia l’1 febbraio 1862. Mettenius invia a Moris i suoi desiderata e fa un elenco dei semi che vorrebbe avere. Inoltre chiede in prestito alcuni esemplari di felci raccolte in Cile e isole adiacenti da Bertero e descritte da Colla. Verranno restituite in brevissimo tempo.
Lettera inviata da Santhià (Vc) il 22 maggio 1840, in cui Mentigazzi, vicesindaco di Santhià, chiede a Moris di interessarsi presso la commissione di Sanità di Vercelli, con cui è insorto un contenzioso, relativamente a un terreno del comune ceduto in affitto e coltivato a risaia. La commissione ha ipotizzato un rischio per la salute dei cittadini. Mentigazzi espone le ragioni, già presentate alle autorità, per cui non esistono tali rischi.
Lettera inviata da Padova il 6 agosto 1842. Viviani ha fatto avere in visione allo scrivente due tavole del suo lavoro, riuscite alla perfezione. Meneghini vorrebbe averne un centinaio di copie, ovviamente a pagamento e non miniate, oltre le 25 copie di tutta l’opera, che l’Accademia fornisce gratuitamente. Meneghini è spiacente che Moris non partecipi al congresso di Padova.
Lettera senza data inviata da Padova. Meneghini si scusa con Moris per le imprecisioni relative agli indirizzi dei destinatari dei libri contenuti nel pacco di cui alla lettera n. 205.7. Meneghini chiarisce i dubbi.