Lettera inviata da Parigi il 6 dicembre 1839, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avere ricevuto il catalogo dei semi. Si congratula con lui per la recente nomina. Segue un lungo elenco di semi di piante desiderate.
Lettera su carta intestata “au Jardin du Roi, Culture” inviata da Parigi il 7 marzo 1844. Lo scrivente ringrazia Moris per avergli mandato il secondo volume di Flora Sardoa e gli invia l’elenco dei semi che gli è stato richiesto. Gli invia un lavoro sull’ovaio e l’embrione di alcune Conifere, scritto in collaborazione con Spach.
Lettera inviata a Moris da Torino il 27 febbraio 1852 dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, firmata dal primo ufficiale f. f. del ministro [firma illeggibile], in cui si comunica che il cavalier Negri ha ricevuto dall’orto botanico di Calcutta alcuni pacchi di sementi. Un pacco è stato inviato a distinti coltivatori di Milano e un pacco al professor De Visiani di Padova. Un terzo verrà inviato a Moris, da distribuire eventualmente ad altri stabilimenti.
Lettera inviata da Torino il 20 giugno 1864 da M. Cerruti del Ministero degli Affari Esteri, in cui si comunica a Moris che il console di Batavia ha spedito una cassetta di piante e fiori indigeni offerti dal direttore del giardino botanico. Moris è invitato a distribuire il materiale ad altri stabilimenti, tenendo presente in particolare il direttore dell’Orto botanico di Palermo, che ne ha ripetutamente fatto richiesta [si tratta del professore Todaro, come si evince da un appunto di grafia Moris; “Il prof. Todaro reso avvisato indichi il mezzo di trasmissione (18 di luglio)”].
Lettera autografa di Cristoforo Negri [capo divisione del ministero degli Affari Esteri], inviata da Torino il 12 settembre 1860, in cui si comunica a Moris che i semi spediti a Mandalà [oggi Mandalay] in India oltre il Gange non hanno attecchito, mentre i quattro tralci di vite sono germogliati e crescono. Negri ha però saputo che la cassetta contenente il materiale è stata ferma due mesi a Rangoon. L’imperatore di Birmania [vedi lettera n° 6] desidererebbe avere altri semi, che sarebbe possibile inviare, essendo in partenza una nave per Calcutta, da dove potrebbero essere fatte pervenire a Mandalà presso la legazione inglese in Birmania.
Lettera autografa di Cristoforo Negri [capo divisione del ministero degli Affari Esteri], inviata da Torino il 21 febbraio 1859, il quale fa avere a Moris una scatoletta contenente una piccola quantità di una pianta delle regioni elevate del Chili [sic!] e del Perù. Si tratta di Chinua o Quinoa bianca, grano di uso alimentare nelle predette regioni, diverso dalla Chinua o Quinoa rossa, nota da tempo come medicinale. Gli esemplari dovrebbero essere ben conservati, essendo arrivati con vapori per la via di Panama. Moris potrebbe sperimentarne la semina ed esprimere un giudizio.
Lettera inviata da Torino il 21 dicembre 1858, in cui C. Cavour, ministro degli Affari Esteri, fa sapere a Moris che il sacerdote Paolo Abbona, vicario apostolico generale all’Ava [antica capitale della Birmania], persona influente presso l’imperatore dei Birmanni [sic!], desidererebbe avere a nome di quest’ultimo alcuni semi di fiori del Piemonte e alcune pianticelle da frutto. L’imperatore gradirebbe altresì alcune barbatelle di uva nera, essendo nota in Birmannia solo quella bianca. Cavour si rende conto delle difficoltà di fare pervenire il materiale in un paese così lontano, però occorrerebbe agevolare il più possibile il sacerdote Abbona, per conservare e accrescere la sua influenza presso l’imperatore.
Lettera non firmata, intestata “Ministero degli Affari Esteri”, inviata da Torino il 27 giugno 1858 a nome del presidente del Consiglio dei Ministri, conte di Cavour, il quale fa avere a Moris alcune spighe di grano che sembrano colpite da malattia, chiedendogli di esaminarle e di informarlo al proposito.
Lettera inviata da Torino il 24 luglio 1857, in cui C. Cavour, ministro degli Affari Esteri, acclude allo scritto una lettera destinata a Moris, spedita dal dottor Caron du Villard al console di Marsiglia, affinché gliela facesse avere. Lo scritto accompagnava una cassa di piante destinate all’Orto botanico di Torino, che verrà consegnata quanto prima.
Lettera inviata da Torino il 5 settembre 1856, in cui C. Cavour, ministro degli Affari Esteri, comunica a Moris di aver ricevuto da una ditta di Manchester l’offerta di una certa quantità di sementi di cotone della migliore qualità che si coltivi nelle isole. Si chiede a Moris, esperto della situazione agraria e climatica della Sardegna, un parere sull’opportunità di tentarne la coltivazione nell’isola.
Lettera inviata da Pinerolo il 28 giugno 1844 da Papini, direttore del Comizio di Pinerolo dell’Associazione Agraria, il quale comunica che la riunione da tenersi a Pinerolo deve essere rinviata a causa dell’impossibilità di molte persone importanti a partecipare.
Lettera inviata da Cagliari il 24 giugno 1844 dal vice-presidente, Francesco Boyl, della Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari, che si congratula con Moris per la Flora Sardoa e lo ringrazia per le sementi che ha mandato. Purtroppo la società manca di un orto sperimentale. Lo scrivente si impegnerà pertanto a distribuire i semi ai soci che vorranno sperimentarli nei loro terreni.
Lettera inviata da Torino il 5 aprile 1844 dal segretario della Regia Camera d’Agricoltura e di Commercio, Angelo Sismonda, per pregare Moris di partecipare all’adunanza generale delle giunte, istituite per preparare la prossima esposizione, che avrà luogo nel castello del Valentino.
Lettera inviata da Torino il 25 febbraio 1844, firmata dall’avvocato Pavaletti, segretario dell’Associazione Agraria, in cui si comunica a Moris che prossimamente verrà convocata la commissione che dovrà discutere le proposte presentate dal cavalier Birago del Comizio di Cuneo e dal signor Augusto Burdin.
Lettera inviata da Torino il 24 febbraio 1844, firmata dall’avvocato Pavaletti, segretario dell’Associazione Agraria, il quale invita Moris a partecipare alla riunione della ommissione delle memorie, in cui è stato eletto di recente.
Lettera inviata da Torino il 22 gennaio 1844 da Duboin, segretario dell’Associazione Agraria, in cui si chiede a Moris, presidente del comitato, di esprimere un parere su uno scritto del signor Vincenzo Griseri, che propone di assumersi la gestione di alcuni esperimenti di trattamento chimico dei prodotti della terra.
Lettera senza data e località di invio, dell’Associazione Agraria, firmata e scritta dal vice-presidente Duprà a Moris, quale direttore della commissione del Podere della Venaria. Lo scrivente comunica che l’insinuatore di Caselle ha inviato due lettere le quali mostrano il desiderio del Demanio di affittare il fabbricato detto della Prima Compagnia della Veneria e di un alloggio delle Pagliere. E’ pertanto necessario che il Consiglio di Amministrazione esprima un parere al proposito.
Lettera senza data e località di invio, dell’Associazione Agraria, firmata e scritta dal segretario, avvocato Pavaletti. Lo scrivente si scusa per il fatto che Moris non sia stato avvertito del rinvio del Comizio. Aveva pregato St. Martin di avvertirlo, il che probabilmente non è avvenuto.