- IT\ICCU\0000045913 ; ISNI 0000 0001 0893 667X
- Persona
- 14 maggio 1828 (Torino) - 15 settembre 1908 (Sarteano, Siena)
Laurea pubblica in Giurisprudenza il 3 luglio 1847.
Laurea pubblica in Giurisprudenza il 3 luglio 1847.
Docente all'Università di Modena, poi a Bologna e dal 1883 a Torino.
Lauree in Ingegneria e in Architettura conseguite nell'anno accademico 1850-51. I temi per gli esami sono conservati nel Fondo Erba http://atom.unito.it/index.php/temi-per-esami-pubblici-di-laurea-in-ingegneria-idraulica-e-architettura-civile-1850-51
Docente di psichiatria a Pavia (1862), direttore dell'ospedale psichiatrico di Pesaro (1871), fu ordinario a Torino di medicina legale e igiene pubblica (1876), di psichiatria (1896) e infine di antropologia criminale (1905).
Uomo di grande cultura e poliedrica personalità, titolare della cattedra di Anatomia e istologia patologica presso l'Università di Torino dal 1951, applicò il suo ideale di giustizia sociale allo studio delle malattie professionali. Il suo interesse scientifico per le malattie da inalazione di polveri, quali la silice cristallina e le fibre di asbesto, non si esauriva nella loro attribuzione nelle usuali categorie della patologia, ma si estendeva alle circostanze di esposizione e ai meccanismi patogenetici.
Combatté sempre quale medico perché la vita dei lavoratori venisse protetta, anche quando medici di importanti industrie metallurgiche negavano pubblicamente che nei loro stabilimenti vi fosse ragione di preoccuparsi per la silicosi, in un tempo in cui già operai, da loro visitati, erano poi deceduti e riconosciuti morti per silicosi in autopsie da lui eseguite.
Fu autore di un importante articolo di denuncia sul primo numero della rivista Cultura e Realtà (1950): “L'ammalato per contratto di lavoro. Considerazioni indotte dallo studio delle malattie polmonari da polveri industriali”. In esso scrisse tra l’altro: “L'indennizzo obbligatorio è una grande conquista, ma il medico non può non considerare il suo aspetto di puro ripiego di fronte al fallimento della terapia e della prevenzione. … La prevenzione obbligatoria delle malattie professionali si trova in contrasto con l'esigenza del basso costo a oltranza e, stia pure essa a far bella mostra di sé nella legislazione, il sistema attuale di produzione non può non cercare di eluderla, giacché la salute dell'operaio è il bene per esso meno costoso.”
Fu assessore (con sovraintendenza allo Stato civile e ai cimiteri) della prima giunta dopo la Liberazione di Torino (Giunta Roveda) dal 1945 al 1946, come componente del CLN rappresentante della Sinistra Cristiana. Ricorda egli stesso in appunti autobiografici che in questo ruolo ebbe a occuparsi della registrazione di nascite, morti, matrimoni: “In tema di accertamento di morti ebbi il non lieve compito di numerare gli uccisi nei giorni della Liberazione e di provvedere alla loro identificazione. E’ mio dovere precisare quanto ben so per prova diretta. Gli uccisi furono all’incirca trecento, quasi tutti tedeschi sorpresi a smantellare motori o altre apparecchiature … Non più di una trentina erano italiani fascisti: fra questi vi furono certamente vittime non solo della lotta ideologica, ma anche di vendette personali… Sono assolutamente da smentire le cifre smodatamente gonfiate che vennero poi in voga”.
Professore di Storia moderna all'Università di Torino dal 1906-07 al 31-12-1914, quando si trasferì all'Università di Roma. Nell'anno in corso fu sostituito da Arturo Segre e poi, come titolare, da Pietro Egidi.
Professoressa emerita di Letteratura tedesca dell’Università degli Studi di Torino, si è laureata in Lingue e Letterature Straniere nella Facoltà di Magistero nel 1962 presso l’Ateneo torinese con una tesi in Letteratura tedesca su Georg Trakl, relatore il professor Sergio Lupi.
Docente ordinaria di Letteratura Tedesca a Cagliari e Vercelli, negli anni 1990-1993 e dal 1994 presso la Facoltà di Lettere a Torino, nel corso della propria carriera accademica ha tenuto corsi e seminari nelle università di Brema, Essen, Filadelfia, Parigi, Sarajevo e Saratow.
Ha pubblicato saggi e contributi su J.W. von Goethe, H. von Kleist, Ch. Wolf , la letteratura della DDR e il dibattito letterario negli anni della riunificazione tedesca. Altre aree di ricerca riguardano la scrittura femminile, la poesia e la rielaborazione del mito nella cultura del Novecento, con particolare interesse per le figure di Medea e Ifigenia.
È tuttavia la letteratura tedesca contemporanea il tema centrale su cui si incardina l’epistolario qui presentato. Un percorso iniziato negli anni Settanta e proseguito lungo la complessa evoluzione del mondo letterario tedesco nel paese riunificato dopo la caduta del Muro. Discendono da questo interesse diverse pubblicazioni, apparse sia in Italia sia all’estero. Tra le principali: Poesia tedesca del Novecento, curata con U. Isselstein, Einaudi, Torino 1990; Grenzfallgedichte. Eine deutsche Anthologie, con H. Pankoke, Aufbau, Berlin 1991; Nuovi poeti tedeschi, Einaudi, Torino 1994; Poesia tedesca contemporanea. Interpretazioni, con R. Morello, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1996; Germania 1989. Cronache letterarie della riunificazione tedesca, Franco Angeli, Milano 1998; Terra di nessuno. La poesia tedesca dopo la caduta del muro, con G. Friedrich, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1999 e La sponda occidentale. Poesie di Volker Braun, Donzelli, Roma 2009.
La studiosa fa parte dei comitati editoriali de “L’Indice dei libri del mese” e del “German Monitor”, è inoltre membro del comitato scientifico dell’Istituto Gaetano Salvemini per la collana di studi storici dell’editore Franco Angeli e del direttivo del “Premio Calvino”.
Dopo aver conseguito la maturità al Liceo classico "Massimo d'Azeglio" di Torino, si iscrive nel 1932 alla Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Torino. L'anno seguente passa alla Facoltà di Medicina e chirurgia e nel novembre del 1934 alla Facoltà di Giurisprudenza, dove si laurea nel 1938 con la dissertazione "Diritto e linguaggio. Osservazioni intorno al problema del rapporto tra dogmatica e filosofia del diritto". Richiamato alle armi nel 1940 e poi nel 1943, ne ha la salute indebolita. Nel 1941 comincia a lavorare presso la casa editrice Einaudi di Torino. Nel dicembre del medesimo anno, a Roma, entra in contatto con Franco Rodano e collabora con lui e altri componenti del Partito Comunista Cristiano. Nel 1956 ottiene la libera docenza in Filosofia morale presso l'Università di Roma.