Pallotta, Guido

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Tipo di entità

Persona

Forma autorizzata del nome

Pallotta, Guido

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Codice identificativo dell'ente

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Date di esistenza

1901-1940

Cronologia

Giudo Pallotta (Forlì, 1° gen. 1901 – Allam Nibewa [Libia], 9 dic. 1940).
Della famiglia marchigiana dei conti della Torre del Parco, Pallotta è il secondogenito di Alfredo e Pia Garzia Civico di Montefano. Dopo gli studi ginnasiali a Bologna, nel 1918 s’iscrisse al corso di laurea in Giurisprudenza. La carriera universitaria fu subordinata alla militanza politica e all’attività di pubblicista. In città iniziò a collaborare col «Giornale del Mattino», mostrando un progressivo slittamento su posizioni antitedesche e nazionaliste, in sintonia con l’evoluzione della situazione del dopoguerra: sono ricorrenti i suoi articoli in difesa dell’italianità della Dalmazia e le critiche alla “vittoria mutilata”. Nello stesso periodo aderì alla sezione di Cento della Lega latina della gioventù, divenendone presidente nel 1919. Partecipò alla marcia su Ronchi, alla presa di Fiume e all’occupazione di Zara, entrando nella Compagnia Arditi “D’Annunzio” (poi “Disperata”) e maturando crescenti aspirazioni irredentiste. Dopo il Trattato di Rapallo e i fatti del “Natale di Sangue”, Pallotta fece ritorno a Bologna: l’esperienza dell’arditismo lo traghettò verso lo squadrismo fascista. Nel 1920 s’iscrisse ai Fasci di combattimento, entrando nella squadra d’azione “L’ardente” di Montefano [MC], e iniziò a collaborare col settimanale «Il Fascio».
Alla fine del 1921 si trasferì a Torino, dove s’immatricolò al terzo anno di Giurisprudenza e iniziò a collaborare con «Il Maglio», il periodico della Federazione del P.N.F., entrando poi a far parte della redazione della «Gazzetta del Popolo»; l’anno seguente partecipò alla Marcia su Roma e dal 1924 iniziò a scrivere sul «Popolo d’Italia». Nel 1923 giunse a Torino anche il fratello Cesare (nato il 15 febbraio 1899), che termino gli studi in Giurisprudenza già avviati a Bologna nello stesso anno. Dopo il 1923 la carriera universitaria di Pallotta, già fuoricorso, subì una battuta d’arresto: pur frequentando tutti i corsi dell’ultimo anno accademico non sostenne più alcun esame sino al 1939, quando si laureò con centocinque punti su centodieci, discutendo la tesi Le convenzioni del ’96 per la Tunisia in Diritto internazionale con Alessandro Passerin D’Entrèves. Nel giugno 1931 entrò a far parte del direttorio della Federazione fascista e fu nominato da Andrea Gastaldi segretario del Gruppo Universitario Fascista, di cui promosse la completa riorganizzazione e la fondazione del periodico «Vent’Anni»; nello stesso periodo fece parte della Legione universitaria, con il grado di capomanipolo. Nel 1933, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma, venne insignito da Achille Starace, segretario del P.N.F., della croce di Cavaliere della Corona d’Italia; nel 1934 lasciò la direzione del G.U.F. di Torino a Ernesto Ponte di Pino, già suo collaboratore nella sezione sportiva del gruppo.
A fine 1934 partì volontario per l’Africa Orientale e nell’impresa lo seguì la redazione di «Vent’Anni», che mutò il titolo in «Vent’Anni in armi»; oltre a combattere in prima linea contribuì a fondare vari Fasci. In seguito tornò a Torino, dove riavviò la rivista e completò gli studi. Nel 1939 fu chiamato a far parte del nuovo direttorio del P.N.F. capeggiato da Ettore Muti, ricoprendo la carica di vice-segretario nazionale dei Gruppi Universitari Fascisti. All’entrata dell’Italia in guerra si arruolò nuovamente volontario per il fronte occidentale, per essere poi trasferito sul fronte africano, in Libia. Morì sul campo, nel corso di un’azione volontaria, ad Allam Nibewa il 9 dicembre 1940. L’anno seguente, il Gruppo Universitario fascista d Torino fu intitolato alla sua memoria.

Luoghi

Forlì: luogo di nascita.
Bologna: studi liceali, inizio studi universitari, collaboratore con periodici.
Cento: adesione e direzione della sezione della Lega latina della gioventù.
Croazia: partecipazione alla marcia su Ronchi, alla presa di Fiume e all’occupazione di Zara; adesione alla Compagnia Arditi “D’Annunzio”.
Torino: termine studi universitari, adesione e direzione del Gruppo Universitario Fascista, adesione alla Legione universitaria di Torino, collaboratore con periodici; intitolazione del G.U.F. dopo la morte.
Etiopia: partecipazione alla campagna d’Africa e fondazione di vari Fasci.
Roma: vice-segretario nazionale dei Gruppi Universitari Fascisti, membro del direttorio del P.N.F..
Allam Nibewa [Libia]: luogo di morte.

Stato legale

Funzioni, occupazioni, attività

Mandato/Fonti autoritative

Articolazioni interne/Genealogia

Contesto generale

Area delle relazioni

Entità collegata

Gruppo Universitario Fascista di Torino (1922-1943?)

Identifier of related entity

Categoria della relazione

associativo

Date della relazione

1931 - 1934

Descrizione della relazione

Pallotta resse la segreteria del Gruppo Universitario Fascista di Torino.

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Occupazioni

Area del controllo

Identificatore del record di Autorità

VIAF ID: 171097764

Codice identificativo dell'istitituto conservatore

Norme e convenzioni utilizzate

Stato

Livello di completezza

Massimo

Date di creazione, revisione, cancellazione

26 marzo 2021

Lingue

Scritture

Fonti

  • M. Barillà, Guido Pallotta, un mistico dell'azione, «Quaderni di storia dell'Università di Torino», VIII (2005), pp. 121-201.

L'Archivio storico conserva copia delle tesi di Cesare e Guido Pallotta.

Note di manutenzione

  • Area di lavoro

  • Esporta

  • EAC

Soggetti collegati

Luoghi collegati