Area dell'identificazione
Codice di riferimento
Titolo
Date
- 1814 - 1852 (Creazione)
Livello di descrizione
Serie
Consistenza e supporto
3 unità
Area del contesto
Nome del soggetto produttore
Istituto conservatore
Storia archivistica
La collezione degli ordinati del Magistrato della Riforma fu conservata negli archivi universitari fino al 1877. A seguito dell'entrata in vigore del Regolamento generale sugli archivi del 27 maggio 1875, l'Università dovette procedere al versamento della "collezione dei verbali delle adunanze del cessato Magistrato della Riforma dal 1814 al 1851", pari a 227 registri, all'Archivio di Stato. Tale documentazione, insieme ad altra oggetto di versamento nel medesimo periodo, non entrò a far parte del fondo Istruzione pubblica dell'Archivio di Corte, ma fu sistemato, tra il 1925 e il 1927, nella seconda sede dell'Archivio di Stato di Torino, le cosiddette Sezioni riunite. Fu in quella sede che il fondo relativo alla Pubblica istruzione andò distrutto, a causa di una bomba caduta l'8 dicembre del 1942.
Modalità di acquisizione
Area del contenuto e della struttura
Ambito e contenuto
Deliberazioni, verbali delle adunanze.
"Organo di origine medievale, riorganizzato da Emanuele Filiberto in coincidenza con la riapertura a Torino dell'Università nel 1571, [il Magistrato della Riforma] fu oggetto, nel sec. XVIII, di nuovi provvedimenti che ne precisarono ulteriomente le competenze. In particolare le costituzioni per l'Università di Torino, promulgate nel 1720, e quelle successive, emanate nel 1729 e ancora nel 1772, ne fissavano le attribuzioni in materia di buon governo dell'Università e direzione del pubblico insegnamento in tutto lo Stato, anche tramite la creazione di riformatori nelle province [...]. Tali competenze si estendevano all'esercizio di un diretto controllo sugli insegnanti, sulle loro nomine e promozioni, sui contenuti del loro insegnamento con relativi interventi di censura. Soppresso in periodo francese e ripristinato nel 1814, il Magistrato della Riforma venne definitivamente abolito nel 1847 all'atto dell'istituzione, con patenti 30 novembre 1847 del Ministero della Pubblica istruzione." (notizie tratte dalla Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Archivio di Stato di Torino). Con il R.D. 4 ottobre 1848, n. 818, di riforma della pubblica istruzione, si prevede che il ministro sia assistito nelle sue funzioni da un Consiglio superiore di istruzione pubblica di si cui specificano composizione e competenze (artt. 7-16). In ciascuna Università sono istituiti i Consigli universitari (artt. 17-27), composti da un presidente scelto dal re, cinque professori appartenenti alle cinque Facoltà, cui si aggiungono due componenti nominati dal re e scelti "tra le persone illustri per merito scientifico e letterario". Alle sedute del Consiglio universitario di Torino interviene, con voto deliberativo, anche il governatore del collegio delle Provincie di Torino. Al Consiglio universitario spetta l'elaborazione dei regolamenti speciali di ciascuna Facoltà sulla base delle leggi e dei regolamenti generali vigenti. Tra i consiglieri professori è scelto dal re il rettore.