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Lettera di Mario Rapisardi a Cesare Lombroso con polemica verso l'applicazione distorta delle dottrine di antropologia criminale che in Italia lo hanno portato ad essere definito "mattoide", mentre negli Stati Uniti viene apprezzato come un grande poeta; invia a Lombroso il suo ultimo poema (non accluso) e lo invita a leggere altre sue opere per dimostrargli di non essere pazzo e di essere anzi lo scrittore più vicino al "nuovo movimento scientifico" e ai problemi della società

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