Area dell'identificazione
Codice di riferimento
Titolo
Date
- 1729 - 2015 (Creazione)
Livello di descrizione
Fondo
Consistenza e supporto
14 serie, 26 sottoserie, 15 sottosottoserie, 334 unità
Area del contesto
Nome del soggetto produttore
Storia istituzionale/amministrativa
La denominazione Istituto di Anatomia Umana Normale fu assegnata nel 1912 al già Istituto di Anatomia Normale, conosciuto anche come Gabinetto di Anatomia Umana Normale o Gabinetto Anatomico.
L’Istituto di Anatomia Umana Normale trovò la propria sede nel complesso di edifici destinati a istituti scientifici nell’area del Valentino nel 1893, secondo un progetto realizzato dal Comune e dall’Università di Torino tra il 1880 e il 1902 .
Fino a quella data e dal 1837 il Gabinetto di Anatomia era stato ospitato, insieme alle collezioni di modelli anatomici e al Museo di Anatomia Patologica, nei locali dell’Ospedale Maggiore di San Giovanni: esso era già dotato di un teatro anatomico e sembrò la sede adeguata per l’insegnamento dell’anatomia, per le ricerche e gli studi e per l’allestimento dei reperti delle collezioni anatomiche.
La scuola anatomica torinese, attiva fin dal 1563, aveva collezionato una prima raccolta di preparati anatomici, allestita fin dal 1739 nel Gabinetto di Fisica: ve ne è traccia negli inventari degli anni 1739-1760 che sono conservati presso l’Archivio storico dell’Università di Torino.
Luigi Rolando, professore di anatomia nella Facoltà di Medicina della Regia Università, dal 1830 iniziò l’allestimento di un vero e proprio museo anatomico e vide nell’Ospedale di San Giovanni la possibilità di creare una sede sia per il museo sia per il Gabinetto di Anatomia.
Lorenzo Restellini, tra il 1862 e il 1870, diede impulso alle attività del gabinetto e incrementò le collezioni del museo.
La sede di via Cavour si dimostrò negli anni inadatta per insufficienza di spazio, carenza di strutture e motivi igienici. Nel 1876 Carlo Giacomini, succeduto a Giovanni De Lorenzi nella direzione del Gabinetto di Anatomia, sollecitò la costruzione di un edificio idoneo e inviò ripetutamente richieste di incremento di spesa per l’Istituto Anatomico al Consorzio Universitario Torinese lamentando le carenze strutturali della sede del gabinetto anatomico ; finalmente, dopo l’insediamento nel palazzo di C.so Massimo d’Azeglio, nel 1898 Giacomini inaugurò anche il Museo di Anatomia Umana al primo piano dell’edificio, che da allora contiene, nell’originario allestimento ottocentesco, materiali realizzati quasi esclusivamente in precedenza .
Il successore di Giacomini alla direzione dell’Istituto di Anatomia Umana Normale, Romeo Fusari, promosse le attività di ricerca e dotò l’Istituto di una ricca e moderna strumentazione scientifico-didattica, incrementata poi da Giuseppe Levi e dalla sua scuola con il Centro di Studi sull’accrescimento e sulla senescenza degli organismi, indirizzando la ricerca verso la biologia cellulare e la neurobiologia.
Il direttore dell’Istituto era anche docente della cattedra di Anatomia Umana, alla quale furono nominati, dopo Romeo Fusari, Giuseppe Levi (1918-1938), Luigi Bucciante (1938-1940), Ferdinando Rossi de Rubeis e nuovamente Giovanni Levi nel 1945, Francesco Lo reti (1949-1968). Nel 1966 viene istituita una seconda cattedra di Anatomia umana, cui fu nominato Guido Filogamo, professore straordinario di Istologia dal 1964 e poi direttore dell’Istituto di Anatomia Normale negli anni 1972-1986.
All’Istituto spettava l’organizzazione dei corsi e la gestione del personale, docente e non docente.
Anche la gestione amministrativa dell’Istituto era di competenza della direzione: a ogni nomina di un direttore si procedeva alla redazione di un nuovo inventario patrimoniale, controfirmato dal nuovo direttore che prendeva in carico la gestione dei beni dell’Istituto; di fatto, tale gestione si è dimostrata sempre incostante e senza una chiara definizione delle competenze, spesso condivise tra più uffici o demandate agli uffici amministrativi e contabili dell’Università, cui hanno sempre fatto capo le decisioni e le disposizioni sull’allestimento e la destinazione dei finanziamenti, sia per quanto riguarda i progetti di ricerca, sia per quanto riguarda le attività didattiche e la gestione dell’edificio.
Istituto conservatore
Storia archivistica
L'intervento di riordino della documentazione, circa 10 metri lineari, conservata presso i locali del Dipartimento di Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale, ha permesso di riconoscere tre fondi principali (Istituto di Anatomia Umana Normale; Carlo Giacomini; Romeo Fusari) e tre fondi aggregati (Consorzio Universitario Piemontese; Centro di Studi sull’accrescimento e sulla senescenza degli organismi; Istituto di Istologia).
Modalità di acquisizione
Area del contenuto e della struttura
Ambito e contenuto
Valutazione e scarto
Incrementi
Sistema di ordinamento
Area delle condizioni di accesso e uso
Condizioni di accesso
Condizioni di riproduzione
Lingua dei materiali
Scrittura dei materiali
Note sulla lingua e sulla scrittura
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Strumenti di ricerca
Strumento di ricerca creato
Area dei materiali collegati
Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
Area delle note
Identificatori alternativi
Punti di accesso
Punti d'accesso per soggetto
Punti d'accesso per luogo
Punti d'accesso per nome
Punti d'accesso relativi al genere
Area di controllo della descrizione
Codice identificativo della descrizione
Codice identificativo dell'istitituto conservatore
Norme e convenzioni utilizzate
Stato
Livello di completezza
Date di creazione, revisione, cancellazione
- Riordino e inventariazione a cura di Caterina Testa, su Guarini Archivi. Intervento realizzato con i contributi del Ministero per i beni e le attività culturali. Soprintendenza per i beni archivistici del Piemonte e della Valle d’Aosta.
- L'Archivio storico dell'Ateneo ha curato la migrazione dei dati dal software Guarini Archivi alla piattaforma AtoM.
2021-2022. Riordino, inventariazione e integrazione di nuova documentazione a cura di Elisa Tealdi.