Schleicher, Johann Christoph, 35 bis
- IT ORTOUT MORIS Add. Persone, Schleicher, 35 bis
- Unità archivistica
- 1827
Parte diOrto botanico
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Schleicher, Johann Christoph, 35 bis
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Nostalgia per il soggiorno di Moris a Cagliari.
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Lettera inviata da Genova il 2 luglio 1828. Rossi è lieto che la salute di Moris sia migliorata e ricorda con nostalgia il periodo trascorso assieme a Cagliari e il buon ricordo che ne è rimasto.
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Partenza di Moris dalla Sardegna.
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Lettera inviata da Cagliari il 15 giugno 1828, firmata “Nicolò, arcivescovo di Cagliari”. Lo scrivente si dichiara dispiaciuto che Moris, per motivi di salute, abbia dovuto anticipare la partenza verso il continente e lo ringrazia della collaborazione. Lo ringrazia altresì di essersi impegnato a inviare la carta più adatta alla conservazione delle piante e di apporre di sua mano le relative determinazioni.
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Esortazione a Moris a lasciare la Sardegna.
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Lettera inviata da Genova il 18 maggio [manca l’anno]. Mussa manderà con il bastimento a Moris le tre risme di carta ordinate. E’ spiaciuto della malattia di Moris e lo esorta a lasciare “quelle rocche e quelle ortiche” e a tornare nel continente. Mussa pensa che la sua lettera troverà Moris nell’Ogliastra, da cui lo invita a fuggire. Al pensiero del pericolo che corre, gli viene in mente il viaggio aeronautico di Biot e di Gay-Lussac.
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Deposito a Caraglio di 250 lire del figlio di Moris.
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Lettera inviata da Caraglio (Cn) il 6 aprile 1827. Il sindaco di Caraglio informa Moris che suo figlio, in seguito agli eventi del 1821, lasciò Caraglio per recarsi in Spagna. Tornato a Caraglio nel 1827, liquidò tutti i suoi affari e lasciò in deposito 250 lire a Vittorio Vado, farmacista e gabelliere nel paese. Draghi dice a Moris quali certificati presentare, ricevuti i quali non vi sarà nessuna difficoltà a fare avere le 250 lire.
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Situazione sanitaria del Sassarese.
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Lettera inviata da Sassari il 14 settembre 1824. Si tratta di lunghissima lettera di 14 pagine, in cui De Michelis illustra a Moris la situazione sanitaria del Sassarese, fornendo dati clinici ed epidemiologici riguardanti numerose malattie. Tratta in particolare di intemperie [malattie legate a variazioni di temperatura]; malattie cutanee; apoplessia e malattie della mente; idrofobia, tarantolismo e tetano; scrofole, tumori organici, calcoli orinari e gangrena nosocomiale.
Richiesta di piante della Sardegna.
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Lettera inviata da Torino il 24 gennaio 1827. Colla avvisa Moris di avergli mandato, tramite il dottore L. Baille, segretario della R. Società Agraria ed Economica di Cagliari, l’appendice alla sua opera Hortus Ripulensis per gli anni 1824- 1825; è in corso di stampa quella del 1827. Lo prega di fargli avere esemplari di piante della Sardegna per arricchire il suo erbario.
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Pratiche per il trasferimento di Moris a Torino.
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Lettera del 13 febbraio 1828, senza località di invio. Cibrario comunica a Moris di essersi sposato con la madamigella Teresa Rosalia Turinetti, nipote del piccolo scudiere del Re. Ha eseguito quanto richiestogli. Avverte però Moris che, tornando a Torino, nel caso non fosse ancora disponibile la cattedra, dovrebbe chiedere l’aspettativa e pertanto lo stipendio gli sarebbe dimezzato.
Bonifico di Lorenzo Mosca in favore di Moris.
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Lettera inviata da Torino il 28 agosto 1823, in cui Cibrario dichiara di avere ricevuto dal signor Lorenzo Mosca, in nome e per conto del professor Moris, la somma di tre doppie di Savoia
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Compiacimento per il ritorno di Moris a Torino.
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Lettera inviata da Genova il 12 luglio 1828. Lo scrivente si compiace del fatto che la salute di Moris sia migliorata dopo l’arrivo a Torino e gli augura di ottenere presto il suo ruolo universitario e di ritrovare il suo erbario e il suo Lisa.
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