Lettera inviata da Mondovì l’8 agosto 1844. Da Ormea Lisa ha esplorato la valle Tanaro. Non ha trovato granché, data la grandissima siccità. Ha comunque spedito un pacco di piante, tra cui il frassino a gemme biancastre, che probabilmente è il Fraxinus australis. Il giorno seguente, ritenendo non propizia la zona di Garessio, sarebbe partito per Cuneo, per andare in val Macra. Eventuale corrispondenza potrà essergli inviata a Dronero per Prazzo. Al 20 del mese pensa di rientrare a Torino.
Lettera inviata da Alpi di Prael presso Ormea il 29 luglio 1844. Lisa ha spedito un cavalcante a Mondovì con un pacco di piante essiccate e un cesto di piante vive, da mandare a Torino con il velocifero. Elenca alcune piante rare che ha trovato. Non ha più ricevuto notizie della sua famiglia e di Moris. Vorrebbe sapere dal conte di Serravalle e dal signor Cucciardi notizie del soppalco del suo alloggio.
Lettera inviata dalla Maddalena il 3 maggio 1840. Alla Maddalena la flora non è interessante. Ha trovato la Vinca acutiflora Bertol., che a suo avviso non è specie buona. Nel settentrione della Sardegna imperversa una tosse fortissima, che i locali chiamano “grippe”. Lisa ne è stato contagiato, ma ora sta meglio. Dalla Maddalena, con il lancione regio, esplorerà il litorale verso oriente, però difficilmente potrà arrivare ad Orosei, dove non c’è porto. Lisa prega Moris di indirizzargli eventuali lettere a Nuoro, dove si tratterrà sino ad inizio giugno, per visitare anche Oliena e Orgosolo, prima di tornare a Tempio.
Lettera inviata da Mombaruzzo l’1 ottobre 1847. Delponte ha mandato a Moris un suo scritto che ritiene molto modesto, ma spera che Moris tolga il superfluo e riempia le lacune. La vendemmia ha prodotto uva buona ma in scarsa quantità. A giorni tornerà a Torino.
Lettera inviata dal Valentino [Orto Botanico di Torino] il 19 novembre 1846, cui Delponte acclude la lettera di risposta al cavalier Serra. Riferisce poi che il signor Pomba non è solito incaricarsi della vendita di opere stampate; farà però un’eccezione per l’affare Moretti, visto l’interesse manifestato da Moris e da Delponte.
Lettera inviata dal Giardino Botanico il 3 giugno 1845, in cui Delponte riferisce a Moris che il malato migliora di giorno in giorno [dal contesto non si capisce di chi si tratti]. Anche lo scrivente è molestato dalla tosse.
Lettera inviata dal Giardino botanico il 31 maggio 1845, alle 5 del mattino. Il signor Lisa è a letto” infreddato”; gli sono stati praticati due salassi ed è migliorato. Il giorno precedente vi è stata la solita visita di S. M. la Regina vedova, accompagnata dal conte Colombiano: desideravano un graticcio di canne per modello. Dopo la Regina, hanno visitato l’orto il segretario del Protomedicato e il cavalier Bonafous.
Lettera inviata dal Valentino [Orto Botanico di Torino] il 29 luglio 1843. Delponte riferisce a Moris che il giorno precedente monsignore Pasio l’ha cercato all’Orto botanico; la cosa però non era urgente. Acclude una missiva per il signor Enriotti.
Lettera inviata dal Giardino botanico [di Torino, al Valentino] il 26 gennaio 1843, in cui Delponte dice di avere fatto una visita all’Orto e di aver dato istruzioni ai giardinieri Giusta e Manhefeld. Segue un elenco di piante di cui Moris ha chiesto di inviargli le rispettive schede.
Lettera inviata da Mombaruzzo il 4 ottobre 1842, in cui Delponte, al termine delle vacanze, si lamenta della pioggia continua, che gli ha impedito di raccogliere piante ed ha ostacolato i lavori per la nuova serra.
Lettera inviata il 4 giugno 1842, mancante della località di invio. Delponte sollecita a Moris l’invio delle etichette delle piante di S. A. l’Arciduca Ranieri. E’ però molto seccato della scarsa pazienza di certi signori!
Lettera inviata da Mombaruzzo il 22 marzo alle otto di sera. Manca la data Delponte è arrivato a Mombaruzzo, dove la madre è affetta da febbre catarrale; ha già praticato sei salassi e pare vi sia un certo miglioramento. Si tratterrà però con lei sino a quando sarà fuori pericolo.
Lettera inviata da Torino il 27 giugno 1867. Delponte ha comunicato agli impiegati dell’Orto Botanico il decreto di nomina. La sua vertigine è assai migliorata. Alla lettera acclude l’elenco delle piante del catalogo van Houtte, affinché Moris lo confermi, prima di procedere all’acquisto dal signor Bessoi. Ha spedito a Parlatore le piante richieste, unitamente all’elenco di quelle desiderate dall’orto torinese. Delponte elenca una serie di provvedimenti presi per la conduzione dell’orto, tra cui la richiesta da parte dei giardinieri di due opere, Almanac du bon jardinier e Flore des jardins de l’Europe.
Lettera inviata da Mombaruzzo il 29 ottobre 1861. Delponte vorrebbe sapere se il corso di Botanica deve essere effettuato nel primo semestre. In tal caso tornerebbe immediatamente a Torino, altrimenti si tratterrebbe in campagna ancora per un paio di settimane, essendo ancora tormentato da mal di ventre e diarrea, nonostante le cure praticate.
Lettera inviata da Mombaruzzo il 12 aprile 1854. La madre di Delponte ha subito due salassi a causa di una irritazione gastro-enterica. Ora sta meglio, ma è ancora troppo debilitata per sostenere il viaggio sino a Torino, dove dovrebbe trattenersi per qualche mese. Delponte pertanto si fermerebbe in campagna ancora per alcuni giorni.
Lettera inviata da Mombaruzzo [paese natale di Delponte] il 31 agosto 1837. Moris ha ricevuto da Delponte un “assaggio” di vino bianco, elogiato, a detta dello scrivente, in modo eccessivo. Ringrazia Moris della continua benevolenza.