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Adunanze del Collegio delle Scienze e belle Arti

Verbali delle adunanze del Collegio, a partire dalla prima seduta successiva alla creazione di un Collegio autonomo con regia patente del 29 agosto 1737. Sono registrati gli esiti delle votazioni per le elezioni del priore e dei consiglieri e le funzioni per l'aggregazione dei nuovi componenti del Collegio medesimo: Michele Casati e Pietro Lorenzo Vacca (Classe di Filosofia e Matematica, 1740); Amedeo Agnesi (Classe di Filosofia e Lingue, 1740); Giambattista Sicca, medico collegiato (Classe di Filosofia, 1742); Gian Paolo Ricolvi, Giovanni Antonio Braida, Domenico Cassuli e Giovanni Francesco Guenzi (Classe di Eloquenza e Lingue, 1742); Goffredo Franzini, professore di Umanità (Classe di Belle Lettere, 1748); Francesco Berta e Filippo Revelli (Classi di Filosofia e Matematica, 1749); Ignazio Somis (Matematica e Belle Lettere, 1749); Secondo Sinesio (Belle Lettere, 1749); Giovanni Domenico Pisceria (Filosofia e Belle Lettere, 1749); Giuseppe Bartoli (Filosofia ed Eloquenza, 1751); Giovanni Battista Beccaria (Filosofia e Matematica, 1751); Giacinto Sigismondo Gerdil (Filosofia e Matematica, 1751); Maurizio Triveri, Giovanni Bernardo Vigo e Giuseppe Sicco (Classe di Belle Lettere, 1758); Michele Antonio Prato, Vittorio Maria Boyer e Canonica (Classe di Filosofia, 1764); Tacconis e Mussa (Classe di Eloquenza, 1764); Giuseppe Antonio Cauda (Classe di Filosofia, 1775); Vincenzo Tarino (sovrannumerario in Matematica, 1775); Giovanni Battista Mazzucchi, Giovanni Francesco Edoardo Cochis, Giovanni Battista Turinetti e Casasopra (Classe di Eloquenza, 1775); Francesco Regis e Giacomo Gariglio (Classe di Belle Lettere, 1782); Francesco Baretta e Giovanni Battista Arleri (Classe di Belle Lettere, 1785); Cesare Dionigio Garretti di Ferrere, Carlo Ferrero Vittorio della Marmora, abate di Saint Marcel, Giuseppe Pavesio e Gaspare Morardo (Classe di Filosofia, 1786); Pietro Tommaso Cajoli e Giovanni Francesco Zavatteri (sovrannumerari, Classe di Filosofia, 1786); Teresio Michelotti (sovrannumerario, Classe di Matematica, 1786), Pietro Barucchi, Giovanni Battista Marenco, Giovanni Battista Operti (sovrannumerari, Classe di Eloquenza, 1786); Ignazio Michelotti (Classe di Matematica, 1788); Francesco Benedetto Feroggio (sovrannumerario, Classe di Matematica, 1788); Carlo Tenivelli e Giuseppe Antonio Gallerone (sovrannumerari, Classe di Eloquenza, 1788); Ignazio Degiovanni ed Evasio Leone (sovrannumerari, Classe di Belle Lettere, 1790); Alessandro Sclopis (sovrannumerario, Classe di Eloquenza, 1791); Luigi Spagnolini (sovrannumerario, Classe di Filosofia, 1791); Giovanni Antonio Giobert (sovrannumerario, Classe di Filosofia, 1796); Giacomo Difendente Caretto e Giuseppe Antonio Castellani (sovrannumerari, Classe di Matematica, 1796); Cesare Saluzzo (sovrannumerario, Classe di Filosofia, 1797); Francesco Antonio Morelli e Paolo Luigi Raby (sovrannumerari, Classe di Eloquenza, 1797); Benedetto Brunati (Classe di Matematica, 1816); Giuseppe Franchi di Pont (straordinario, Classe di Eloquenza, 1816); Giuseppe Lavini (straordinario, Classe di Filosofia, 1816); Giuseppe Benedicti (Classe di Eloquenza, 1833); Giovanni Deandrea (Classe di Eloquenza, 1845). Nelle ultime pagine sono trascritti verbali successivi alla divisione della Facoltà di Scienze e Lettere e creazione della Facoltà di Belle Lettere e Filosofia e della Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche disposta con R.D. 9 ottobre 1848, n. 826.
Con rubrica

Esami di aggregazione al Collegio di Belle Arti, poi alle Facoltà di Filosofia e Lettere e di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali

Contiene gli esami di Giovanni Agodino (p. 5, 42), Giuseppe Allievo (p. 66), Giuseppe Antonielli (p. 59-60), Carlo Argan (p. 76-78), Benedetto Armandi (p. 23), Valentino Arnò (p. 65), Francesco Arnulfo (p. 18), Carlo Bacchialoni (p. 67), Giacinto Bacchialoni (p. 11-12), Francesco Barucchi (p. 1), Giuseppe Basso (p. 83-88), Giuseppe Benedicti (p. 12), Gustavo Benso di Cavour (p. 69), Osvaldo Berrini (p. 46-47), Giovanni Maria Bertini (p. 35), Giuseppe Bertoldi (p. 36), Bartolomeo Bona (p. 22), Carlo Boncompagni (p. 70-71), Giovanni Bosco (p. 62), Giuseppe Bruno (p. 43-44), Alberto Burzio (p. 125-130), Raimondo Buzani (p. 7), Carlo Cantoni (p. 95-99), Domenico Capellina (p. 37), Andrea Capello (p. 64), Giovanni Battista Cavallera (p. 29), Giuseppe Caviassi (p. 33), Felice Chiò (p. 24), Michele Coppino (p. 44-45), Pietro Corte (p. 14), Giovanni Cossavella (p. 83-87), Giovanni Curioni (p. 71-73, 79), Claudio Dalmazzo (p. 16), Raffaele Vittorio De Carolis (p. 30), Giovanni Deandrea (p. 34), Giuseppe Bartolomeo Erba (p. 31-32), Francesco Faà di Bruno (p. 68), Giovanni Dionisio Fenolio (p. 56), Galileo Ferraris (p. 146-151), Camillo Ferrati (p. 41-42), Matteo Fiorini (p. 54-55), Carlo Armando Galli (p. 76-78), Giuseppe Gallo (p. 73-75, 79), Giovanni Battista Gandino (p. 52-53), Vincenzo Garelli (p. 40), Eusebio Garizio (p. 90-93), Biagio Gastaldi (p. 53-54), Antonio Ghiglione (p. 61), Carlo Giambelli (p. 113-118), Carlo Ignazio Giulio (p. 2), Gaspare Gorresio (p. 13), Vincenzo Lanfranchi (p. 113-120), Francesco Lanteri (p. 4), Donato Levi (p. 100-106), Simeone Levi (p. 125-131), Emilio Liveriero (p. 80-82, 89), Pietro Luciano (p. 95-99 107-112), Eligio Martini (p. 50-51), Felice Mattei (p. 27-28), Giuseppe Mazzola (p. 57), Luigi Federico Menabrea (p. 15), Giovanni Francesco Muratori (p. 25), Antonio Negro (p. 113-118), Francesco Neyrone (p. 49-50), Valerio Giovanni Oliveri (p. 19-20), Vincenzo Papa (p. 120-125, 132-137), Celestino Peroglio (p. 63), Giovanni Battista Peyretti (p. 39), Domenico Pezzi (p. 138-145), Ignazio Pollone (p. 3), Secondo Bartolomeo Prieri (p. 9), Domenico Regis (p. 100-105), Prospero Richelmy (p. 20-21), Giovanni Antonio Rossi (p. 48-49), Modesto Scoffier (p. 26), Carlo Sottero (p. 58-59), Michele Giovanni Tarditi (p. 8), Giuseppe Andrea Tecco (p. 6), Sebastiano Turbiglio (p. 95-99, 107-112, 120-125, 132-137), Tommaso Vallauri (p. 10), Giovenale Vegezi Ruscalla (p. 94), Giovanni Battista Zappata (p. 17).

Con rubrica.

Documenti e admittatur di studenti

Documenti presentati dagli studenti Giuseppe De Giorgis, Giovanni Francesco Muratore, Domenico Silvano e Giovanni Vinzio per l'iscrizione ai corsi e admittatur di Bartolomeo Prieri.

Documenti e admittatur di studenti

Carte e documenti relativi agli studenti Antonio Avella, Giovanni Battista Ballarini, Giovanni Berio, Alessandro Brizio (anno scolastico 1822-23); Giovanni Battista Brunelli,Goffredo Menardi, Giorgio Gobet, Sebastiano Pipino (anno scolastico 1825-26); Francesco Regis (anno scolastico 1826-27); Francesco Cucchi Boasso (anno scolastico 1842-43).

Esami di professori e maestri

Esami pubblici per professore di Filosofia, di Umanità, di Retorica, di Grammatica superiore; maestro di quarta, quinta, sesta classe e di Grammatica superiore. Esami privati di Belle Lettere, di Filosofia e di Eloquenza. Con rubrica.

Verbali degli esami privati e pubblici per professori e maestri

Esami sostenuti innanzi alla Classe di Filosofia e Lettere, con diverse composizioni delle commissioni a seconda del tipo di esame.
I registri degli esami successivi alla divisione della Facoltà di Scienze e Lettere e creazione della Facoltà di Belle Lettere e Filosofia e della Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche (disposta con R.D. 9 ottobre 1848, n. 826) e più specificamente successivi alla riorganizzazione dei corsi di Belle Lettere e di quello di Filosofia, disposti rispettivamente con R.D. 3 ottobre 1851, n. 1275 e con R.D. 10 settembre 1851, n. 1266, sono descritti nel subfondo relativo alla Facoltà di Lettere e Filosofia.

Esami di professori e maestri

Esami pubblici per professore di Filosofia, di Umanità, di Retorica, di Grammatica superiore; maestro di quarta, quinta, sesta classe e di Grammatica superiore. Esami privati di Belle Lettere, di Filosofia e di Eloquenza. Con rubrica.

Esami di professori e maestri

Esami pubblici per professore di Filosofia, di Umanità, di Retorica, di Grammatica superiore; maestro di quarta, quinta, sesta classe e di Grammatica superiore. Esami privati di Belle Lettere, di Filosofia e di Eloquenza. Con rubrica.

Esami di professori e maestri

Esami pubblici per professore di Filosofia razionale, di Filosofia positiva, di Umanità, di Retorica, di Grammatica superiore; maestro di quarta, quinta, sesta classe e di Grammatica superiore. Esami privati di Belle Lettere, di Filosofia e di Eloquenza. Esami di ammissione. Con rubrica.

Esami di professori e maestri

Esami privati di Belle Lettere (gennaio 1843-dicembre 1851) e di Filosofia (gennaio 1843-dicembre 1850). Esami di maestri di Grammatica superiore e di quarta, quinta, sesta classe (gennaio-novembre 1843). Con rubrica.

Verbali degli esami per il conferimento delle patenti di agrimensore, misuratore, maestro de' conti, architetto civile e idraulico

Registri manoscritti con rubrica finale.
Le Costituzioni di Sua Maestà per l'Università di Torino del 1729 prevedono (titolo XI) che "tutti i pubblici Misuratori, Architetti e Maestri de' Conti, che vorranno esser'ammessi ad esercitare in avvenire alcuna di quest'Arti, dovranno essere esaminati, ed approvati da uno de' Professori di Matematica" (appartenenti al Collegio delle Arti). Per gli abitanti "di là da'Monti, e Colli, come altresì nelle Provincie" l'esame si svolge davanti ad esperti individuati dal Magistrato della Riforma in loco, ma la successiva spedizione della patente avviene da parte del segretario dell'Università. Non è ancora prevista la frequenza a specifici corsi.
Il Regio Biglietto del 9 marzo 1762 oltre a prevedere che gli esami si svolgano solo a Torino, richiede agli agrimensori, prima di presentarsi agli esami, una pratica di due anni sotto un agrimensore approvato dalla Riforma, ai misuratori una pratica di tre anni. Agli aspiranti architetti civili è richiesta la frequenza al corso di Geometria speculativa e pratica e di Meccanica; agli architetti idraulici la frequenza a "un corso compito di Matematica, cominciando dalla Geometria".
Queste disposizioni sono confermate nelle Costituzioni di Sua Maestà per l'Università di Torino del 1772 (titolo XIV), dalle quali si evince (tit. III, capo IV, art. 5) che "il corso intero di Matematica" richiesto agli architetti idraulici si compiva in cinque anni.

Esami degli architetti e misuratori

La registrazione sistematica degli esami cessa il 26 settembre 1822, per riprendere nel registro successivo. Nelle pagine da 388 a 396 sono registrate spedizioni di patenti avvenute nel periodo 1823-1838 e rilasciate a persone dispensate dagli esami o che hanno superato gli esami prescritti in città diverse da Torino (Chambéry, Pavia, Genova).

Verbali degli esami privati e pubblici di Matematica e Architettura e per agrimensore e misuratore

Il Manifesto del Magistrato della Riforma sopra gli studi del 3 ottobre 1822 prevede una durata di quattro anni per il corso di Matematica ed idraulica, per gli aspiranti al titolo di ingegnere idraulico, di tre per il corso di Architettura civile (quattro dal 1834), per gli aspiranti al titolo di architetto civile. Dopo aver superato gli esami privati dei primi tre anni, alla fine del quarto anno gli studenti di Matematica sono ammessi all'esame pubblico, consistente in "uno scritto ragionato ... accompagnato dagli opportuni calcoli e disegni". Se approvati, ottengono il titolo di ingegnere idraulico. Gli studenti di Architettura civile, dopo un primo anno ed esame analogo agli studenti di Matematica. "frequenteranno la scuola d'architettura civile". Già alla fine del terzo anno è previsto "un lavoro coi disegni regolari sugli ordini architettonici sopra il tema che gli avrà assegnato il professore di architettura". Al termine del quarto anno lo studente è ammesso all'esame di Architettura civile, consistente in una "invenzione architettonica su di un tema proposto in iscritto dal professore di Architettura". Se approvato, ottiene il titolo di architetto civile (cfr. Raccolta dei sovrani provvedimenti relativi agli studenti, al corso scolastico, ai gradi accademici..., Torino, Stamperia Reale, 1839, pp. 97-109).
Il Manifesto del Magistrato della Riforma del 4 ottobre 1847 conferma in quattro anni la durata dei corsi di Matematica e Architettura, con esami privati alla fine di ciascun anno e un esame pubblico finale per conseguire la qualifica rispettivamente di ingegnere idraulico e architetto civile. E' prevista la possibilità di passare da un corso all'altro, a patto di sostenere gli esami dovuti. Gli ingegneri idraulici possono sostenere l'esame di architetto civile trascorsi tre mesi, senza dover seguire ulteriori corsi. Gli architetti civili possono sostenere l'esame per ingegnere idraulico "dopo aver frequentato per un anno la scuola d'Idraulica ed aver sostenuto un esame privato sulla Analisi e sulla Meccanica" (art. 31).
La verbalizzazione degli esami pubblici per il conseguimento dei titoli di architetto civile e di ingegnere idraulico si interrompe nel 1846 (p. 222 del registro con segnatura SC. LETT.- Esami Mat. Arch. 1845-47 http://atom.unito.it/index.php/esami-di-matematica-di-architettura-misuratori-e-agrimensori-2) e non risultano conservati registri dedicati alla verbalizzazione di questi soli esami.
Registri con rubrica.

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