Lettera inviata da Genova il 28 novembre 1840. Casaretto ringrazia Moris per i contributo ottenuto per fare eseguire i disegni delle piante brasiliane. Si potrebbe però impiegare la cifra per il viaggio a Ginevra: il trasporto del materiale è però molto costoso, data l’enorme quantità di piante. Inoltre occorrerebbe prevedere un soggiorno a Ginevra di 3 o 4 mesi. Sarebbe necessaria una cifra di 1400 franchi, di cui Casaretto non dispone. Solo Moris potrebbe aiutarlo ad ottenere tale somma, parlandone al cavaliere di Collegno.
Lettera inviata da Genova l’8 novembre 1840, in cui Casaretto si lamenta delle difficoltà che sta incontrando nel classificare con esattezza l’enorme numero di piante raccolte in Brasile. In particolare gli mancano i testi di consultazione, ad esempio, il Martius, che sono molto costosi. Il lavoro procede a rilento e teme che altri pubblichino prima di lui le specie nuove. De Candolle lo ha invitato ad andare a Ginevra, dove potrebbe disporre del suo erbario, però il governo dovrebbe aiutarlo trovandogli i soldi per il viaggio. Spera nell’aiuto di Moris. Casaretto si lamenta anche di non riuscire a trovare un disegnatore, perché essi si trovano a disagio di fronte a piante secche.
Lettera inviata da Genova il 23 maggio 1840. Casaretto ha provveduto a spedire a Torino al ministero dell’Interno, oltre alle tre casse già inviate, le sette rimanenti. Suggerisce come ordinare il materiale ed allega l’elenco del contenuto delle singole casse. Casaretto sarà personalmente a Torino la settimana seguente.
Lettera inviata da Genova il 14 maggio 1840, in cui Casaretto si compiace che sia stato ritrovato tutto il materiale da lui inviato. Purtroppo delle piante fresche comprate a Rio solo un terzo si è salvato. Per il momento sono ospitate da De Notaris nell’Orto Botanico di Genova, fino a quando si saranno riprese del tutto.
Lettera inviata da Villafranca il 29 aprile 1840. Casaretto riepiloga il materiale naturalistico mandato sin dall’anno scorso, in tre successive spedizioni, di cui non ha più avuto notizia. Spera non sia andato disperso. Ha ancora con sé circa 300 piante di Bahia, Pernambuco e Gibilterra, raccolte durante il ritorno, e alcuni minerali acquistati a Rio di cui riferirà a Sismonda.
Lettera inviata da Torino l’1 ottobre 1862, in cui Casaretto si rammarica di non aver potuto incontrare Moris. Si lagna della triste e penosa situazione in cui si trova da tempo; Moris gli aveva promesso di comunicargliene la ragione, ma non l’ha fatto, e non lo ha stimato degno della continuazione del suo appoggio.
Lettera inviata da Genova il 12 luglio 1858, in cui Casaretto segnala a Moris un giovane medico veterinario, Corrado Massa, che intende presentarsi al concorso per la Cattedra di Clinica Veterinaria a Genova.
Lettera inviata da Genova il 2 maggio 1857, in cui Casaretto ringrazia Moris per le piante inviate, però si rammarica che molte non siano state trovate. Mancano anche i licheni.
Lettera inviata da Genova il 25 aprile 1857, in cui Casaretto sollecita l’invio delle piante brasiliane che ancora gli mancano e di cui Moris possiede l’elenco.
Lettera inviata da Genova il 17 novembre 1856, in cui Casaretto chiede a Moris che gli vengano mandate le piante brasiliane che gli mancano, ricordando ancora una volta le condizioni concordate prima della sua partenza per il Brasile.
Lettera inviata da Torino, Albergo della Caccia Reale, il 31 marzo 1856. Casaretto si rammarica della lunghezza della lista di piante brasiliane inviata a Moris, perché gli siano inviate.
Lettera inviata da Genova il 23 febbraio 1856, in cui Casaretto indica il luogo esatto dove ha rinvenuto, durante la sua visita a Torino, alcuni pacchi ritenuti smarriti. E’ disposto a ritornare, per rimuovere ulteriori eventuali dubbi sull’ordine dei pacchi.
Lettera inviata da Genova il 27 gennaio 1856, in cui Casaretto si stupisce che non sia stato trovato tra le piante brasiliane la Cinchona Riedeliana, nonostante le notazioni inviate a suo tempo. La pianta è comunque al n. 665. Se fosse necessario riordinare la collezione, Casaretto si dichiara disposto a venire a Torino.
Lettera inviata da Chiavari l’1 gennaio 1856, in cui Casaretto ringrazia Moris per l’invio a Genova della cassa di piante brasiliane, da tenere nel proprio erbario.
Lettera inviata da Genova il 4 dicembre 1855, in cui Casaretto comunica a Moris il timore che la sua collezione sia tenuta in scarsa considerazione. Vorrebbe avere gli esemplari che Moris gli ha promesso, per poterli studiare con calma. Se fosse possibile, vorrebbe averne più di un campione, data la difficoltà sovente esistente lavorando su un unico esemplare. Sarebbe disposto a venire a Torino per completare la separazione del campioni doppi, sotto il controllo dello stesso Moris o di Delponte.
Lettera inviata da Rio de Janeiro il 7 dicembre 1839. Casaretto è rammaricato perché il viaggio, inizialmente diretto a Bombay, viene interrotto e si ritorna in patria. Sono però già state spedite, tramite il brigantino Oneglia comandato dal capitano Calvanna, tre casse di materiale: due contenenti 8500 esemplari essiccati (2500 specie), 200 campioni di semi e 85 oggetti carpologici, radici e cortecce medicinali. La terza cassa contiene 261 esemplari di rocce. Porterà con sé due casse di piante vive. Anche Caffer tornerà in patria. Saluti al conte di Saluzzo, al cavaliere di Collegno e ai professori Genè e Sismonda.
Lettera inviata da Genova l’11 marzo 1853. Casaretto comunica di aver spedito la settima ed ultima cassa di piante brasiliane, contenente 62 pacchi; segue l’elenco delle famiglie. Manca il pacco dei licheni, consegnato da tempo a De Notaris. Invierà quanto prima il resoconto delle piante inviate.
Lettera inviata da Chiavari il 5 aprile 1852. Casaretto si scusa con Moris per non essere riuscito a spedire altre casse di piante brasiliane, a causa della morte della madre e delle gravissime infermità del padre e di due fratelli, che lo trattengono a Chiavari.
Lettera inviata da Genova il 19 giugno 1850, in cui Casaretto comunica a Moris di avere inviato a Torino la terza e quarta cassa di piante brasiliane, elencando le famiglie e altro materiale contenuto. Dichiara di non avere tenuto per sé neppure una foglia. Interromperà per un mese il lavoro di riordino delle piante brasiliane, dovendo recarsi dal padre a Chiavari, ove è arrivato un fratello missionario.