Lettera inviata da Brescia il 29 maggio 1844. Cesati ha ritirato direttamente dal libraio Meisner il bellissimo volume che Moris gli ha inviato. E’ a Milano per sollecitare la litografia Vassalli, che è molto in ritardo; le figure già stampate sono però molto belle. Su Biblioteca Italiana Cesati farà la miglior menzione possibile del secondo volume della Flora Sardoa.
Lettera inviata da Vercelli il 3 maggio 1843. Cesati è a Vercelli dai suoi genitori, e comunica a Moris del suo trasferimento a Brescia. Spera di trovare piante interessanti, come la Saxifraga arachnoidea, poiché la valle Trompia, la valle Sobbia e la costa occidentale del Garda sono state poco esplorate. Anche l’Ateneo bresciano ha professori illustri, come il Lanfossi e il micologo Venturi.
Lettera inviata da Milano il 30 dicembre 1842, in cui Cesati comunica che il libraio Meisner non sarà in grado per parecchio tempo di consegnare materiale a Torino, e pertanto prega Moris di chiedere al console De Angelis se potesse provvedere a fargli avere l’Iconographia; il materiale è fuori di ogni sospetto censorio. Steudel invierà quanto prima la seconda quota di piante abissine. Ringrazia Moris per la spedizione del 2° volume della Flora Sardoa, e spera di ricevere gli esemplari ivi descritti, oltre a quelli presentati al Congresso di Firenze.
Lettera inviata da Milano il 23 settembre 1837, in cui Cesati si complimenta con Moris per la Flora Sardoa che ha trovato estremamente interessante. Unica piccola critica viene rivolta al disegnatore, per avere usato il metodo della punteggiatura che rende i margini troppo morbidi. Il professore Camalli vorrebbe sapere di quanti volumi sarà composta l’opera. De Notaris potrebbe portare l’informazione a Cesati
Lettera inviata da Vercelli il 16 ottobre 1867. Cesati è dispiaciuto delle cattive condizioni di salute di Moris. Verrà a Torino per sentire le osservazioni che Moris ha fatto sul suo manoscritto. Baglietto sarà ben lieto di vedere la collezione dei licheni sardi di Moris.
Lettera mancante di data e località di invio. Celi chiede a Moris i semi di alcune piante, scusandosi di non poter inviare il catalogo dei semi [probabilmente dell’Orto botanico di Modena] non compilato per l’anno in corso.
Lettera inviata da Vercelli il 25 maggio 1858, in cui Carlotta Cattaneo chiede al cugino Moris di fare “buon ufficio” presso il teologo Montagnino prevosto di Santhià, per consentire al marito di eseguire parte del dipinto già affidato al pittore Morgari.
Lettera senza data e località di invio, in cui la vedova Gasparina Cassone Varani [o Verani?] chiede a Moris aiuto per risolvere un problema probabilmente di successione [i particolari della questione sono solo accennati e le persone non identificate].
Lettera inviata da Torino il 15 marzo 1859, in cui il notaio Cassinis comunica a Moris che il professore Giacinto Carena gli ha destinato, morendo, un piccolo ricordo di amicizia: una serie di ritratto di accademici e di persone celebri, e un libro a sua scelta nel gruppo di volumi indicati. Il notaio chiede a Moris se è d’accordo ad indicare il signor Cantù Giuseppe come unico rappresentante degli eredi.
Lettera inviata da Torino il 15 gennaio 1860. Casati lascia l’incarico di ministro della Pubblica Istruzione, essendo terminata la legislatura [con il nuovo 3° governo Cavour il ministro fu Terenzio Mamiani]. Si rivolge Moris, quale vice-presidente del Consiglio Superiore, per ringraziarlo della preziosissima collaborazione, specie nelle numerose occasioni in cui lo ha sostituito alla presidenza delle riunioni.
Lettera inviata da Genova il 6 febbraio 1841. Casaretto vorrebbe sapere notizie sul progetto del viaggio a Ginevra. E’ stato due mesi a letto per una gastroenterite curata con 10 salassi. Attende con ansia buone notizie.
Lettera inviata da Genova il 28 novembre 1840. Casaretto ringrazia Moris per i contributo ottenuto per fare eseguire i disegni delle piante brasiliane. Si potrebbe però impiegare la cifra per il viaggio a Ginevra: il trasporto del materiale è però molto costoso, data l’enorme quantità di piante. Inoltre occorrerebbe prevedere un soggiorno a Ginevra di 3 o 4 mesi. Sarebbe necessaria una cifra di 1400 franchi, di cui Casaretto non dispone. Solo Moris potrebbe aiutarlo ad ottenere tale somma, parlandone al cavaliere di Collegno.
Lettera inviata da Genova l’8 novembre 1840, in cui Casaretto si lamenta delle difficoltà che sta incontrando nel classificare con esattezza l’enorme numero di piante raccolte in Brasile. In particolare gli mancano i testi di consultazione, ad esempio, il Martius, che sono molto costosi. Il lavoro procede a rilento e teme che altri pubblichino prima di lui le specie nuove. De Candolle lo ha invitato ad andare a Ginevra, dove potrebbe disporre del suo erbario, però il governo dovrebbe aiutarlo trovandogli i soldi per il viaggio. Spera nell’aiuto di Moris. Casaretto si lamenta anche di non riuscire a trovare un disegnatore, perché essi si trovano a disagio di fronte a piante secche.