Lettera inviata il 13 febbraio 1856. Colla è preoccupato per il possibile danneggiamento dei viali di Porta Susa, se la Società della Ferrovia di Novara ammucchiasse un paio di metri di terra attorno ai vecchi tronchi, praticando poi incisioni sui tronchi stessi, nella presunzione che questi mettano nuove radici. Colla vorrebbe sapere da Moris quanto sia verosimile un’ipotesi del genere.
Lettera inviata il 6 febbraio 1851. Colla è commosso per l’elogio che Moris ha fatto del padre, e lo ringrazia della Flora Sardoa ricevuta in dono dalla moglie.
Lettera inviata da Parigi. Cocchi ringrazia Moris per le gentilezze ricevute a Torino. E’ ora a Parigi dove è tornato passando dal Moncenisio e da Chambéry. A Ginevra ha conosciuto De Candolle e i signori Vogt e Pictet. Prega Moris di salutare i professori De Filippi ed Eugenio Sismonda, che gli hanno suggerito di incontrare queste persone. Appena arrivato a Parigi ha consegnato a Decaisne i bulbi di Cyclamen; un secondo pacco, inviato da E. Sismonda, è stato consegnato al signor Michelin d’Ardouin, presso il quale ha conosciuto Constant-Prévost.
Lettera inviata da Torino il 20 aprile 1857. Clementi, insegnante di Storia naturale al R. Collegio di Porta Nuova, chiede a Moris di poter utilizzare il materiale dell’Orto Botanico, per le dimostrazioni pratiche ai suoi studenti.
Lettera inviata da Torino il 24 luglio 1855. Su consiglio di Moris, Clementi si è rivolto al ministro dell’Istruzione, chiedendo che gli sia affidata la cattedra di fisica, resasi vacante a Genova. Prega Moris di aiutarlo, segnalando al ministro tutte le sue benemerenze.
Lettera inviata da Sanremo il 14 agosto 1853. Clementi, insegnante di Filosofia Positiva a Sanremo, si presenterà a Genova al concorso alla cattedra di Chimica Farmaceutica. Sarebbe grato a Moris se lo segnalasse al cavaliere Pollone, primo ufficiale nel Ministero, relatore dei concorrenti. Un ostacolo potrebbe essere rappresentato dal concorrente Gardella, preferitogli a suo tempo come supplente di Storia naturale al Collegio nazionale di Genova. Si potrebbe superarlo, conferendogli stabilmente il posto che attualmente ricopre
Lettera inviata da Cagliari il 14 ottobre 1846, in cui Cima si scusa con Moris per il ritardo con cui gli ha mandato un suo opuscolo. Spera che il marchese Alfieri lo aiuti per avere l’incarico di Filosofia positiva a Torino.
Lettera inviata da Cagliari il 7 aprile 1845. Cima segnala a Moris l’amico, dottor Zandon, che si recherà nel continente per affinare le sue nozioni di anatomia. Lo prega di salutare l’avvocato Decaroli.
Lettera inviata da Pisa l’11 maggio 1844. Cima mette al corrente Moris degli intrighi messi in opera al fine di ostacolare la sua nomina a professore a Cagliari, per cui non sarebbe neppure necessario un concorso, che invece si vuole bandire per favorire altra persona. Per fortuna Cima ha buone probabilità di essere chiamato a Pisa. Ha inoltrato al ministro domanda per essere nominato professore, accompagnandola da lettera di presentazione del professore Matteucci.
Lettera inviata da Firenze il 12 aprile 1844. Cima dice a Moris di avere raccolto e redatto le lezioni tenute a Pisa da Matteucci, come lui stesso dichiara nella prefazione della pubblicazione. Purtroppo un suo amico, sull’Indicatore Sardo, ha scritto che le lezioni erano di Cima, esponendolo a giudizi negativi circa il suo operato. Prega Moris di chiarire l’equivoco, qualora fosse necessario.
Lettera inviata da Nizza il 27 novembre 1859, in cui Ciampella annuncia a Moris la spedizione di un pacco di piante essiccate da parte del comune amico dottor Bubani.