Lettera inviata da Roma il 7 gennaio 1852. Lo scrivente prega Moris di mandargli i semi di cui fa un elenco, ed anche semi di piante legnose ornamentali che possano vivere in serra.
Lettera inviata da Pisa il 2 dicembre, senza indicazione dell’anno. Matteucci segnala a Moris, per il concorso alla cattedra di Chimica a Genova, il signor Canizzaro, al momento professore ad Alessandria. Prega Moris di segnalarlo anche a Plana e ad Avogadro.
Lettera inviata da Pisa il 12 maggio 1846, in cui Matteucci raccomanda il dottor Cima, già segnalato anche al Plana, per il concorso alla cattedra di Fisica a Genova.
Lettera inviata da Verona il 6 agosto 1856, come la precedente. E' però indirizzata al signor Stanislao Bongain; Massalongo lo prega di informare lo speditore Mussino che il professore Moris gli darà i 99 franchi che gli sono dovuti per il trasporto dei libri a Verona.
Lettera inviata da Verona il 6 agosto 1856. Lo scrivente ha spedito a Moris i fascicoli dal II al IX dell’opera Lichenes Italici Exsiccati; si è così arrivati a metà dell’opera. Il debito di Moris è di 108 lire austriache. Lo prega di pagare all’Accademia di Torino 79 franchi per la stampa della Flora fossile di Novale.
Lettera inviata da Verona il 30 novembre 1858, assieme a quattro piccoli acquerelli di fitoliti. Lo scrivente chiede a Moris un suggerimento per la determinazione del vegetale incluso.
Lettera inviata da Verona il 18 luglio 1855, in cui lo scrivente si dice onorato delle attenzioni che Moris ha riservato alla sua pubblicazione, Licheni Italiani, apprezzata anche da Bertoloni, De Notaris, Tenore, Parlatore, Tornabene e vari altri. Ha spedito a Moris da poco il primo volume di Lichenes Italici Exsiccati. Chiede a Moris di suggerirgli il nome di qualche botanico di Sardegna e di Corsica, con cui vorrebbe entrare in contatto.
Lettera inviata da Rovio (CH) l’11 gennaio 1861, in cui lo scrivente raccomanda a Moris Aurelio Bellenghi di Faenza, che ha compiuto gli studi ginnasiali e filosofici a Lugano e a Roma. Nel 1859 ha combattuto per la patria e ora vorrebbe terminare gli studi e laurearsi a Torino. Masi spera che le attenzioni di Moris abbiano successo, come è già accaduto per i fratelli Bernasconi.
Lettera senza data e località di invio. Masi trasmette a Moris una lettera di Narducci e si rammarica dello smarrimento degli appunti dell’ultima adunanza.
Lettera inviata da Cagliari il 26 giugno 1865. Masala ha ricevuto tramite il signor Zandrino cartoni e carta per le piante. Pochi giorni prima ha avuto un permesso dal marchese di Laconi ed è andato a raccogliere qualche tralcio di Linaria muelleri; l’ha ritrovata sullo stesso masso del 1862 con fiori, capsule e semi. Invierà il tutto in una busta grande da lettera. Fa a Moris le condoglianze per la perdita di una delle sue sorelle.
Lettera inviata da Laconi il 6 agosto 1864. Masala dice di non avere termini adatti per ringraziare Moris del magnifico dono, la Flora Sardoa. Si farà premura di inviargli i bulbi richiesti.