Lettera inviata da Pisa il 17 gennaio 1840. Savi chiede a Moris il parere su alcune piante raccolte. Riferisce che parecchi scienziati italiani avrebbero intenzione di preparare un Giornale Scientifico Italiano, con memorie e incisioni, da stampare a Firenze, data la sua posizione centrale in Italia. Savi si augura che Moris sia favorevole al progetto. Restituisce a Moris due fascicoli di Bentham avuti in prestito, tra le cui pagine ha inserito alcune piante. Lo prega di sollecitare al pagamento di 21 franchi a Burnier e David, mercanti di piante in Torino, per i semi che a loro sono stato fatti avere. Invia i saluti al cavalier Carena. In un P.S. Pietro Savi, figlio di Gaetano, saluta Moris.
Lettera inviata da Pisa il 6 luglio 1839. Savi comunica a Moris che il cavaliere Carena gli ha recapitato l’involucro da lui speditogli. Carena andrà poi a Volterra, Siena e Firenze. Il figlio di Savi, Pietro, partirà per compiere escursioni botaniche. Farà parte della propria pubblicazione al cavaliere Amici, assieme alla memoria di De Notaris che Moris gli ha trasmessa. Savi lo ringrazia per le piante che gli ha mandato. Spera di vederlo a ottobre a Pisa, dove potrà scegliere le piante secche e vive di suo gradimento. Lo ringrazia della Flora di Capraia.
Lettera inviata da Pisa il 13 febbraio 1830, in cui Savi ringrazia Moris per le piante ricevute. Lo informa che può servirsi degli spedizionieri genovesi Pasquale e Giacomo Carbone, nel caso debba spedirgli delle piante a Pisa. Non ha avuto notizie del materiale da tempo spedito a Moris tramite la casa Bonafous. Informa Moris che il Granduca Leopoldo II ha dato ordine di acquistare l’erbario del naturalista Gaddi, morto a Rodi di ritorno dall’Egitto, e di collocarlo nel museo di Pisa. Il materiale mineralogico e zoologico sarà invece affidato al cavaliere Antinori, direttore del museo di Firenze, e a Paolo, figlio dello stesso Gaetano e direttore del museo di Pisa, affinché lo distribuisca in Toscana e ne allestisca i cataloghi. Savi avverte Moris affinché dia pubblicità all’iniziativa.
Lettera senza data e località di invio, in cui Sauli segnala a Moris il giovane Nervi, che desidererebbe continuare ad insegnare italiano, storia e geografia nel collegio di Varazze, dove già da tre anni è professore di tali materie.
Lettera inviata da Genova il 5 marzo 1843. Sassi riverisce Moris e gli manda con la diligenza Bonafous un ananas, tra i migliori coltivati nell’orto genovese.
Lettera inviata da Genova il 20 gennaio 1838. Sassi ringrazia Moris per il catalogo dei semi. Promette di ricambiare, non appena terminati i lavori di ampliamento dell’orto genovese.
Lettera inviata da Lesegno (Cn) il 9 dicembre 1844. Lo scrivente prega Moris di trasmettere al cavaliere Bassi alcune precisazioni. 1) All’inizio della seduta non ha fatto un vero e proprio discorso. 2) Il discorso di commiato, essendo scaduto dalla presidenza, è stato già consegnato al segretario dottor Sacchi.
Lettera inviata da Genova il 31luglio 1859. Salvi comunica a Moris di essere interessato ai movimenti in atto tra i professori di Matematica a Genova, essendo vacante la cattedra di Analisi infinitesimale. Se l’attuale professore di Geometria descrittiva si trasferisse sulla cattedra di Analisi, lo scrivente aspirerebbe alla sua successione.
Lettera senza località di spedizione, inviata il 26 novembre 1844. Saluzzo ha parlato del problema delle lezioni nel periodo invernale con Sua Maestà, che ha molta stima di Moris, per cui il ministro Alfieri terrà certamente conto delle sue richieste. Invia i saluti a Sismonda.
Lettera senza località di spedizione, inviata il 9 febbraio 1840. Saluzzo dice a Moris che Sua Maestà gradirà molto il lavoro dello scultore Baruzzi [vedi lettera di Bertoloni n° 29.22] e sarà contento di sapere che il marmo di Pinerolo è molto prezioso.
Lettera inviata da Santhià il 12 marzo 1860. Sala si rivolge a Moris poiché ritiene che il signor Aimonino sia riuscito a ottenere dall’amministrazione comunale l’apertura di una nuova farmacia, in quanto amico del sindaco. Lo scrivente sarebbe relegato con il suo esercizio all’interno dell’ospedale; il nocumento per gli attuali farmacisti sarebbe grave. Sala chiede a Moris di far presente la situazione ai membri del Consiglio Sanitario.
Lettera inviata da Chambéry il 4 agosto 1858. Saint Martin si rivolge a Moris per segnalargli che a Chambéry è da assegnare la cattedra di Istituzioni Medico-chirurgiche. I concorrenti sono due, il dottor Carret e il dottor Massola, amico di chi scrive. In Savoia tutte le cariche importanti vengono assegnate ai locali, riuniti sotto l’insegna del Corriere delle Alpi, di cui Carret è tra i principali sostenitori; è stato anche acerrimo avversario del professore Savoyer. Massola è originario di Alessandria e viene ridicolizzato come si usa fare con i piemontesi. Saint Martin segnala la situazione a Moris, in quanto membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.