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Minutari della corrispondenza in partenza del presidente del Consiglio universitario

Minutari della corrispondenza in partenza, con rubrica.
Presidente del Consiglio universitario dal novembre 1848 è Cristoforo Negri, poi, dal 10 settembre 1849, Ferrante Aporti.
Il Consiglio universitario è istituito in ciascuna Università dal R.D. 4 ottobre 1848, n. 818 (riforma Boncompagni) ed è "... composto di un presidente scelto dal re, di cinque professori attuali od emeriti appartenenti alle cinque Facoltà, nominati dal re sopra altrettante terne formate dai Collegi delle Facoltà: a questi si aggiungeranno due membri che verranno nominati dal re e scelti tra le persone illustri per merito scientifico e letterario". E' previsto l'intervento con voto deliberativo del governatore del Collegio delle Provincie di Torino e con voto consultivo di un componente del Consiglio comunale (art. 17). L'art. 18 prevede dei meccanismi di avvicendamento tra i professori componenti. Il Consiglio universitario ha il compito di redigere i regolamenti speciali "per l'esecuzione delle leggi e dei regolamenti generali"; predisporre "d'accordo coi professori i programmi di ciascun corso" e trasmetterli al Consiglio superiore di pubblica istruzione; provvedere "all'amministrazione delle proprietà spettanti all'Università"; approvare annualmente i ripetitori su proposta dei consigli di Facoltà. Tra i componenti professori è scelto dal re il rettore dell'Università, con compiti prevalentemente di vigilanza sulla condotta degli studenti. Il Consiglio universitario non è più previsto dal R.D. 4 luglio 1857 "Nuovo regolamento per le attribuzioni dei rettori, vice-rettori, dei presidi e consigli delle Facoltà e delle segreterie delle Università del Regno".

Lettere del signor Presidente del Consiglio Universitario

Sono presenti riferimenti a F. De Filippi: richiesta di consegnare un elenco degli studenti che frequentano il suo corso, obbligatorio per chi intende sostenere l'esame di ammissione alla Scuola di Metodo, 26 marzo 1850, (p. 75); comunicazione della nomina di Vittore Ghigliani ad assistente presso il Museo Zoologico, 19 aprile 1850, (p. 90); trascrizione della lettera di ringraziamento inviata al marchese Ferdinando di Breme per il dono di una collezione entomologica, 27 febbraio 1850, (p. 44); richiesta di trasmettere una lettera di ringraziamento a Gaetano Cara, direttore del Regio Museo di Cagliari, per i doni fatti al Museo di Zoologia, consistenti in diversi scheletri e altri reperti provenienti dalla Sardegna, 13 e 31 maggio 1850, (pp. 127, 129 e 155); analoga richiesta relativa al dono di uccelli della Sardegna fatto da Cesare Davicini, 12 settembre e 29 ottobre 1850, (pp. 318 e 380); autorizzazione a compiere un viaggio in Sardegna con Francesco Comba, secondo preparatore del Museo, per completare la raccolta di pesci, molluschi e zoofiti, 7 e 20 agosto 1850, (pp. 263 e 285).

Convento e casa di San Francesco da Paola

  • IT ASUT CORRISPONDENZA - Conv. S. Francesco 1806-46
  • Unità archivistica
  • 1806 - 1814; 1822 - 1823; 1827; 1830; 1833; 1835; 1841; 1846
  • Parte diUniversità degli Studi di Torino

Il fascicolo intitolato "Acquisition de la maison de Saint François de Paule en septembre 29 1813" contiene documenti in originale e in copia dal 1806 al 1814, tra cui l'"Acte de vente de la totalité des batimens du Convent de S. François de Paule a Turin au profit de l'Academie de l'Université Imperiale de la meme Ville en vertue du décret imperial du 28 mai 1812".
Altre carte sciolte riguardano: il "testamento mistico della damigella Teresa Donaudi nella parte riguardante la pensione vitalizia legata alle sorelle" Laura Maria e Dorotea Curione, che a garanzia del proprio credito presero l'ipoteca su porzioni appartenenti alla testatrice della casa detta di San Francesco da Paola (1808-1809); il "trasporto progettatosi degli Archivi del Genio militare nel già Convento di San Francesco da Paola", cui l'Università si oppone per aver destinato quegli ambienti ad altri usi (1822); la richiesta del parroco, teologo Giuseppe Rossi, di trasferire la propria abitazione nell'alloggio affittato a Ignazio Casana (1830); "Nota dei fissi ed infissi esistenti negli infradescritti locali stati dalla R. Università degli studi di Torino ceduti alla R. Accademia di Belle Arti ..." (1833); l'ipotesi di chiusura di un passaggio esistente tra l'alloggio del parroco e quello del professor Michelotti (1835): un promemoria redatto dall'economo Cacciardi ripercorre le vicende degli spazi in uso al parroco e ai suoi collaboratori a partire dal 1814 e sono inoltre presenti due disegni riferiti al piano terreno e al piano nobile; la richiesta di indennizzo da parte del vermicellaio Giovanni Chicco, locatario di due botteghe nella contrada d'Angennes, per essere stato danneggiato da lavori fatti eseguire dall'Università: è presente il parere dell'architetto Gioacchino Marone (1846).

Crediti residui dell'Università di Torino verso la Francia

Carte raccolte negli anni successivi alla Restaurazione, soprattutto nel decennio tra il 1820 e il 1830, a supporto delle richieste di recupero dei crediti vantati dall'Università di Torino nei confronti dell'Università di Francia, dell'Amministrazione del Demanio di Francia e del Governo francese. Sono presenti documenti dell'epoca del governo francese sul Piemonte, in originale o tratti per copia da atti esistenti in altri archivi, in quanto allegati ad atti successivi, e a questa posizione sono stati ricondotti quando è stato possibile. Si segnalano: "Carte relative agli stipendi e pensioni arretrate dell'Università", redatto nel marzo 1820; "Rapporto del 23 febbraio 1819 sulla necessità di aumentare la dotazione annua dell'Università per l'Istruzione pubblica" presentata "nel congresso del 22 aprile 1822" dal conte Giovanni Francesco Galeani Napione di Cocconato, facente le veci del presidente capo del Magistrato della Riforma; un rapporto molto dettagliato sui crediti, non datato ma stilato dalle Regie Finanze intorno al 1820; "Stato delle rendite di cui godeva la R. Università prima del 1798" redatto dal segretario Ignazio Donaudi il 12 maggio 1820; "Rapporto con carte fatto dal direttore dell'Azienda della Regia Università [abate Timoteo Migliore] su di un credito arretrato ..." del 27 marzo 1822; "Rapporto a sua eccellenza il signor conte Napione ... sui residui crediti dell'Università di Torino verso la Francia e di quelli parimenti del Reale Collegio delle Provincie e del soppresso Liceo di questa Città" presentato il 7 febbraio 1823 dall'abate Migliore, che aveva ricevuto l'incarico di raccogliere queste notizie nel settembre 1822; "Promemoria per la risposta da farsi alla Regia Commissione di liquidazione in data del 17 marzo 1825"; "Memoria ragguardante il residuo credito della Regia Università di Torino verso la Francia stato ora proposto in liquidazione avanti questa Regia Commissione di liquidazione in Torino per la somma di £ 58377, 54" (16 marzo 1826).

Copialettere

Con rubrica. Sono allegate tre minute trascritte in bella copia sul registro, nonché una lettera in arrivo dall'Ufficio di Insinuazione di La Roche inerente il pagamento di diritti di esame da parte di François Bardet di Ville-la-Grand. Sono inoltre allegate due minute con data 13 dicembre 1852 e 4 gennaio 1854 non trascritte.

Minutari della corrispondenza del Magistrato della Riforma

Con rubrica.

"Organo di origine medievale, riorganizzato da Emanuele Filiberto in coincidenza con la riapertura a Torino dell'Università nel 1571, [il Magistrato della Riforma] fu oggetto, nel sec. XVIII, di nuovi provvedimenti che ne precisarono ulteriomente le competenze. In particolare le costituzioni per l'Università di Torino, promulgate nel 1720, e quelle successive, emanate nel 1729 e ancora nel 1772, ne fissavano le attribuzioni in materia di buon governo dell'Università e direzione del pubblico insegnamento in tutto lo Stato, anche tramite la creazione di riformatori nelle province [...]. Tali competenze si estendevano all'esercizio di un diretto controllo sugli insegnanti, sulle loro nomine e promozioni, sui contenuti del loro insegnamento con relativi interventi di censura. Soppresso in periodo francese e ripristinato nel 1814, il Magistrato della Riforma venne definitivamente abolito nel 1847 all'atto dell'istituzione, con patenti 30 novembre 1847, del Ministero della Pubblica istruzione." (notizie tratte dalla Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Archivio di Stato di Torino).

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