- IT ORTOUT MORIS Corr. Sassi, 308
- Unità archivistica
- 1838 - 1843
Parte diOrto botanico
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De Notaris trattiene le Crittogame di Casaretto.
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Lettera inviata da Genova il 9 aprile 1858. Di ritorno da S. Siro di Struppa De Notaris ha ricevuto da Tenore un plico contenente uno scritto da fare pervenire a Moris e un altro da mandare, tramite lo stesso Moris, a Seringe. De Notaris, dietro suggerimento del segretario dell’Università, aspetterà la fine delle vacanze per presentare domanda per ottenere il trattenimento rimasto disponibile nella facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche dopo la morte del cavaliere Foppiani. Tale trattenimento dipende infatti dalla predetta facoltà, essendo De Notaris, con Sassi, Peyrone e Canobbio, stato obbligato a trasferirvisi da Medicina. Casaretto dovrebbe avere mandato a Moris le piante brasiliane; De Notaris ha trattenuto i licheni per esaminarli. Nella cappella destinata all’erbario è stato levato l’altare ed è stata chiusa la comunicazione con l’alloggio del professor Grillo [vedi lettera n. 242.26]. De Notaris teme che nel presente anno l’Oidium attaccherà i vigneti, i cereali e i maggenghi.
Esplorazioni a Triora, Viozene e col di Tenda.
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Lettera inviata da Genova il 2 agosto 1843. Il signor Bruera fa sapere a De Notaris che aveva intenzione, con i semi, di mandargli anche due mufloni. Uno però è morto nel trasporto da Oliena a Sassari, l’altro è malconcio ad una gamba e converrà aspettare che si sia ripreso. I giardinieri hanno riportato dalle escursioni a Triora, Viozene e al colle di Tenda materiali molti interessanti, da aggiungere al Repertorium. A questo punto è esplorata pressoché tutta la Liguria. Le ultime esplorazioni hanno un po’ disturbato il professor Sassi, che avrebbe voluti rispettati i suoi domini. In un articolo sul Giornale Ligustico Sassi ha criticato Badarò perché ha elencato solo piante vecchie e già conosciute. Ha consultato la Synopsis di Kunth per avere chiarimenti su una specie di Carlina.
Torre supplente di Sassi. Rimedi contro Oidium.
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Lettera inviata da Genova il 27 aprile 1854. De Notaris è riuscito a stare 12 giorni in vacanza in montagna e si è bene ripreso. Tornando, ha saputo che il direttore collegiato Torre ha assunto l’incarico di supplente del professore Sassi; si tratta di vere e proprie meretrici! Clementi sarebbe adattissimo al posto, perché potrebbe riprendere la raccolta di minerali, rimasta al punto in cui l’aveva lasciata Viviani. Per ora non vi è traccia di Oidium nei vigneti dei dintorni, però il parassita è in pieno sviluppo nell’Orto botanico. De Notaris ricorda che lo scorso anno Buelli, con la modica spesa di 200 lire, riuscì a salvare i proprii vigneti di Bobbio, irrorandoli con sterco vaccino e calce stemperati nell’acqua. E’ probabile si tratti dello stesso rimedio suggerito da Rosa di Como.
Ricerca di una pensione per il conte Siccardi. Trasloco di De Notaris.
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Lettera inviata da Genova il 21 gennaio 1853. De Notaris non è ancora riuscito a trovare a Genova una pensione adeguata al lignaggio del giovane conte Siccardi. Il giorno seguente vedrà suo suocero, che in città conosce molte famiglie oneste ed onorate. De Notaris farà con piacere la conoscenza con il dottore Lanza, non appena sarà arrivato. Non è ancora riuscito a traslocare i suoi “stracci” nel nuovo alloggio, a causa del malgarbo del proprietario. E dire che da tempo dovrebbe essergli stato consegnato l’alloggio dell’Università! A De Notaris farebbe piacere, analogamente a quanto occorso al professore Sassi, ricevere la croce di S. Lazzaro ed il conseguente “trattenimento” annuo. Gennari continua a sperare di essere nominato assistente.
Possibilità di trasferimento da Torino del giardiniere Battista.
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Lettera inviata da Genova il 2 luglio 1845. Ripensando all’eventuale trasferimento da Torino a Genova del giardiniere Battista [lettera 241.22], De Notaris elenca alcuni motivi, per cui la cosa non gli sembra conveniente per l’interessato, tenendo conto anche della probabile ostilità dei colleghi. De Notaris ringrazia Moris per avergli favorito una nuova onorificenza. Vi saranno strepiti da parte di Sassi e Canobbio, che avevano pretese sul Protomedicato. De Notaris si aggiornerà, leggendo qualche trattato sulla chimica e sulle droghe. Segnala a Moris il dottor Melchiori, chirurgo primario all’ospedale di Novi, che chiede di potere esercitare nei Regi Stati.
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Lettera inviata da Genova il 3 agosto 1840. Lo scrivente pensa che Moris si sarà rallegrato nel vedere le piante raccolte da Lisa. De Notaris non è più riuscito a fare scampagnate, a causa degli impegni universitari. Fa molto caldo e vi è siccità; però ha raccolto molti semi, arrivando a circa mille specie nella propria collezione. Andrà a Milano per un paio di settimane e poi passerà a Torino. Gli mancano molti semi per completare la serie delle famiglie. Ha affidato a Lisa la lista dei semi desiderati. Dovrebbe essere nominato un nuovo consigliere del protomedicato, possibilmente esperto di botanica. Probabilmente invece l’incarico verrà affidato a Sassi, che è chirurgo e si occupa di chimica mineralogica!
Sovvenzione per il miglioramento del giardino. Utilizzo dell’erbario di Viviani
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Lettera inviata da Genova il 16 maggio 1840. De Notaris si rallegra che finalmente sono state acquistate le lavagne per le aiuole. Ha anche avuto 800 lire per proseguire i lavori nel giardino. Chiederà altri semi a Parolini, Bertoloni e Savi, poiché i lombrichi hanno distrutto quelli posti in piena terra. E’ stato pesantemente insultato da Sassi, ma è riuscito a non reagire. E’ arrivata una lettera di Lisa dalla Maddalena. Il presidente ha incaricato De Notaris di scegliere alcune piante dell’erbario di Viviani da mandare a Cesati, come ringraziamento per l’aiuto fornito al defunto professore. La deputazione ha destinato un locale per tale erbario, affidandone la custodia allo stesso De Notaris. Se avesse più tempo per erborizzare, utilizzando l’erbario Viviani e le piante raccolte l’anno precedente da Cesati, potrebbe provare a stendere un catalogo delle piante della Liguria.
Difficoltà economiche. Affidamento dell’eredità Viviani.
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Lettera inviata da Genova il 21 aprile 1840, in cui lo scrivente comunica a Moris di avere ricevuto la cassa di piante vive, che gentilmente gli ha mandato. De Notaris continua ad avere difficoltà nel pagamento dei fornitori e a fare discussioni con il presidente, che non vuole acquistare le lavagne e non accetta un certo tipo di strutturazione dell’orto. La deputazione avrebbe intenzione di affidargli la custodia di quanto lasciato da Viviani, ma il presidente si oppone, forse per favorire il prediletto Sassi.
Povertà della biblioteca. Inefficenza dei giardinieri.
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Lettera inviata da Genova l’ 8 febbraio 1840. De Notaris segnalerà il dottor Dameri al professor di Materia Medica Garibaldi, presso cui deve sostenere l’esame. Manderà a Moris uno schizzo della pianta del giardino, per avere un parere. Purtroppo anche la biblioteca non gode buona salute: non c’è neppure un Willdenov o uno Sprengel. Il giardiniere non è istruito, non conosce la botanica ed ha poca memoria. Il giardiniere aggiunto è un vecchiaccio inetto. Gli ha scritto Durieu da Algeri, cui interesserebbe un esemplare di Carduus consertus, che Moris conosce. De Notaris ha ricevuto due memorie di Desmazières, che vorrebbe pubblicate dall’Accademia delle Scienze. De Notaris sta preparando un compendio di Botanica; non vuole prestare il fianco ad un suo accanito antagonista, Sassi, che continuamente gli aizza contro nemici [il motivo va probabilmente ricercato nel fatto che dall’insegnamento di Scienze naturali di Sassi venne scorporata la Botanica, che fu affidata a De Notaris].