Lettera inviata da Parigi il 28 dicembre 1854. Parlatore descrive alcuni particolari di piante dell’erbario di Desfontaines (Rumex, Euphorbia, Parietaria), che Moris gli aveva chiesto di controllare. A Parigi nella sezione botanica dell’Accademia delle Scienze vi è stata discussione per la successione di Gaudichaud. Brongniart e Tulasne parteggiavano per Duchartre, mentre Montagne e Moquin-Tandon sostenevano Payer, che ottenne una maggioranza straordinaria. Parlatore aspetta sempre da Londra una risposta sollecita [si tratta probabilmente dell’eredità di Webb].
Lettera inviata da Parigi il 16 agosto 1841. Parlatore non ha ancora ricevuto risposta riguardo la proroga del suo congedo. E’ indeciso se andare a Londra per consultare l’erbario di Linneo, oppure a Firenze per il congresso e per vedere molti suoi amici. Non gli è possibile fare entrambe le cose, perché Webb l’ha invitato a occuparsi delle Graminacee delle Canarie e lui ci tiene a inserire un nome italiano in un lavoro di Webb e Montagne. Invierà a Moris una memoria sul genere Fumaria, su cui vorrebbe conoscere il parere. A Parigi Tenore ha consultato gli erbari di Desfontaines e di Gaudin e si è molto impratichito sulle Graminacee; su quelle europee vorrebbe scrivere una monografia. A Parigi la sua salute sinora è stata buona e tutte le persone sono state gentili con lui. E’ stato iscritto alla Société Philomatique de Paris. Ringrazia Moris delle piante che gli ha riservato e che potrebbe ritirare a Firenze, se Moris parteciperà al congresso. Lo assicura che al ritorno a Palermo gli farà avere tutte le piante da lui raccolte in Sicilia.
Lettera inviata da Trobaso il 7 settembre 1866. De Notaris si vergogna del tanto tempo trascorso da che non scrive a Moris. Non è la smemoratezza, ma l’abbattimento morale e il tedio della vita. Lo stato di salute si va sempre più deteriorando. Il male è nella parte sinistra del torace. Un medico gli ha riscontrato un danno ad una valvola cardiaca. Si farà visitare anche dal professor Restellini, che è a Intra. Il ministro gli ha offerto il trasferimento a Napoli, ma De Notaris non se la sente. Ha saputo che Matteucci è diventato presidente della Società italiana delle Scienze; dovrebbe anche lui votare per l’ammissione di Parlatore. Per la cattedra di Napoli si fa il nome di Caruel, uomo senza carattere. Tutti sanno come il suo Prodromo alla Flora Toscana sia un lavoro fatto a spese del lavoro fatto in precedenza da quanti si sono occupati veramente della flora della regione. L’anno in corso è fatale per i botanici. Se ne sono andati Montagne, Greville, Gasparrini, Mettenius, Heyland e altri. Si tratterrà ancora a Trobaso, perché vorrebbe terminare un lavoro sulle Desmidiaceae.
Casaretto, tramite De Notaris, ringrazia Moris per i bulbi ricevuti. Moris avrà saputo della “pettinatura” che De Notaris ha fatto a Risso, sperando che in avvenire non “si imbratti più la scienza con simili sudicerie”. De Notaris descrive per l’Accademia un nuovo genere di Lichen, da pubblicare rapidamente, perché Montagne e Durieu gli hanno già rubato, pubblicando le crittogame di Algeri, alcune belle specie. A Genova si parla di dividere la Materia Medica dalla Medicina Legale. Il nuovo professore potrebbe essere De Visiani o Parodi. Sarebbe urgente costruire una nuova serra per il giardino.
Lettera inviata da Genova il 6 maggio 1853. De Notaris ha ricevuto da Moris i libri e i semi del professore Fée, le piante vive e il mandato per l’orto. Elenca le orchidee esotiche presenti nel giardino genovese, invitando Moris a scegliere quelle che gli interessano. E’ morto Canobbio, quasi da derelitto, accompagnato dai sarcasmi di persone invidiose e cattive. L’unico che potrebbe sostituirlo è il dottor Finollo. Il tempo è sempre piovoso. Un nuovo flagello devasta gli ulivi nei dintorni di Nizza. Si tratta di un micromicete, già descritto da Montagne come Antennaria claeophila.
Lettera inviata da Genova il 7 giugno 1846. De Notaris ringrazia Moris per avere presentato all’Accademia il suo lavoro. Ringrazia Delponte per avergli mandato il primo volume della traduzione dell’opera di Jussieu. Provvederà a fare recapitare a Parigi il pacco di Moris, indirizzato a Berkley, tramite Montagne o Durieu. Casaretto è stato nominato assessore, al posto del defunto Garibaldi. All’inizio si era parlato del generale Chiodo. A Genova c’è una combricola di caporioni intesa ad escludere i piemontesi dalla presidenza delle Sezioni! De Notaris elenca i possibili candidati alla cattedra di Fisica: ci sono ben tre preti! Rosellini, cui il marchese Serra aveva promesso di comprenderlo tra i candidati, ne è stato escluso. Per sua disgrazia è di carattere fermo e sincero. Si vogliono invece avere dei servi, pieghevoli come giunchi e pronti ad ogni viltà; perciò vengono scelti i preti, che sono per la maggior parte uomini senza carattere, lupi vestiti da agnelli.
Lettera inviata da Cagliari il 17 marzo 1835. De Notaris ha seguito il consiglio di Moris e ha riunito sotto un’unica specie le varietà esistenti di Clematis cirrhosa. Disquisisce su alcune piante, simili ad alcune trovate in Lombardia. Ha sistemato nella cassa di uccelli inviata da Genè a Torino quattro pacchi contenenti 270 specie di fanerogame e 9 cartoni di licheni ed altre crittogame, che riordinerà al suo ritorno. Prega Moris di controllare se alla posta è giacente un lettera di Montagne da Parigi.
Lettera inviata da Vercelli il 26 febbraio 1866, in cui Cesati informa Moris che da qualche anno, per iniziativa di Rabenhorst e di Schimper, fratello dell’esploratore botanico stabilitosi in Abissinia, è sorta una società avente lo scopo di indagare le Crittogame di Europa. Per l’anno in corso è stata scelta la Sardegna. Per vari motivi Baglietto, Caldesi e Gennari non possono accompagnare la spedizione, per cui è stato scelto Marcucci. Rabenhorst vorrebbe acquistare una carta della Sardegna e vorrebbe sapere il costo di quella preparata dal cavaliere Lamarmora e se la carta acclusa alla Flora Sardoa è la stessa, rimpicciolita. Cesati piange Montagne, Gussone, Vittadini e Zumaglini, morti di recente.
Lettera inviata da Parigi il 23 maggio 1843. Bonafous ringrazia Moris, tramite il sig. Nigra, per avere avuto cura degli esemplari di riso e di millio, inviati da Fischer di S. Pietroburgo per essergli consegnati. Ringrazia Moris per avere favorito la collaborazione tra l’orto del Valentino e l’orto sperimentale della Società d’Agricoltura. Bonafous ha ricevuto notizia che è giunta a Moris la litografia di Alphonse De Candolle, a lui destinata, che utilizzerà a ornamento del proprio studio. Attende a braccia aperte il seguito della flora della Sardegna, di cui moltissimi botanici sono entusiasti: Jussieu, Gay, Brongniart, Montagne, Mérat. Invia a Moris un opuscolo sul genere Statice di Girard, botanico di Montpellier. Probabilmente andrà a Vichy per la cura delle acque e dopo attraverserà le Alpi per rivedere a Torino le persone che gli sono care. In un post scriptum dice che l’abate Gazzera è sempre in piena forma. Segue un post scriptum di grafia di Montagne, ove si richiede l’invio degli Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino.