Lettera inviata da Lione il 18 novembre 1821, in cui si parla delle modalità di spedizione di materiale a Sprengel, professore a Halle. Balbis dice di attendere dal Bertoloni osservazioni su alcune piante dubbie ricevute dal Gussone e si complimenta con il Moris perché si sta occupando di funghi, potendo altresì disporre per la loro rappresentazione di una “ottima pittrice” (si tratta di Angela Bottione, pittrice dell’Iconographia Taurinensis dal 1800 al 1825). I funghi riprodotti da Bulliard sono infatti mal dipinti, come pure sono difficili da riconoscere quelli dipinti da Fries. Balbis ricorda quanti esemplari gli sono stati portati dal Molineri e le difficoltà avute nel determinarli. Balbis non sa dare a Moris notizie precise di Mueller, definito “tedescaccio” e uno di quei “diavoli di mercanti di piante che non badano che a’ loro interessi pecuniari”; dice che probabilmente è un inviato di Sieber, botanico di Praga. Viene citato il Thomas, esperto di muschi e di licheni. Balbis dice ancora che Ponzols ha raccolto molte piante in Sardegna e afferma cha la Scilla verna di Moris è Hyacinthus Ponzolzii descritto da Loiseleur. Seguono 2 post scriptum di poca importanza.
Lettera inviata da Bologna l’8 agosto 1832, in cui Bertoloni si scusa del lungo silenzio, dovuto ad una grave otite durata oltre 3 mesi. Non riesce a capacitarsi della morte di Bertero nel naufragio al ritorno da Tahiti. Tiene da parte 2 copie della Mantissa Alpium Apuanarum, pubblicata di recente, per offrirne una a Moris e l’altra a Colla. Prega di chiedere a Bonafous, che conserva l’erbario di Allioni, se è possibile avere un frammento del Blitum capitatum. Vorrebbe anche sapere se nel predetto erbario vi è un esemplare di Salvia hispanica, trovata nella valle di Oneglia. Bertoloni dice di possederne un campione, inviatogli da Ignazio Molineri, ma di ritenerla una pianta coltivata. Segue un elenco di piante vive che l’Orto Botanico di Bologna offre in cambio.
Lettera inviata da Bologna il 17 gennaio 1828, in cui sono contenute dettagliate osservazioni su alcune piante. In particolare Bertoloni si sofferma sulla Saxifraga cervicornis di Viviani la quale, contrariamente a quanto sostenuto da Moris, è diversa da Saxifraga pedemontana di Allioni, come è stato possibile osservare anche esaminando un esemplare inviato da Ignazio Molineri.
Lettera inviata da Bologna il 15 dicembre 1855. Bertoloni ringrazia Moris per avere fatto ottenere il posto di Aspirante Volontario all’Ufficio Postale di Sarzana al nipote Pietro Franchini, al posto del suo fratello Cesare, che è sempre nello stesso stato di “alienazione mentale”. Bertoloni invierà a Moris una memoria del Prof. Martius sopra la specie Agave. Chiede di vedere nell’ erbario di Allioni Salix myrtilloides, per capire a quale delle due specie di Salix inviate da Molineri e da Balbis corrispondono. Segue un dettagliato resoconto di debiti e crediti di Moris con Bertoloni. In un post scriptum dice di rimandargli i fascicoli che Delponte e Allis non hanno accettato.
Lettera inviata da Finale (Sv) l’1 dicembre 1831, in cui Gallesio comunica a Moris di avergli spedito il suo opuscoletto Teoria della riproduzione vegetale; invierà quanto prima anche il Trattato sul Fico. In entrambi è possibile comprendere di quale nuova teoria si tratti. Consiglia a Moris di leggere anche quanto ha scritto sul mutismo di alcuni frutti e le note, che specifica, sulla Pomona Italiana. Gallesio è seccato con i francesi, specie con Sageret e Turpin, che ostacolano la sua teoria, che invece è stata accettata di buon grado dagli inglesi. Desiderebbe avere una piantina di Citrus hispida: la si potrebbe chiedere a Colla. Invia i saluti a Carena e a Molineri.