- IT ORTOUT MORIS Corr. Meloni Baille 203
- Unità archivistica
- 1833 - 1859
Parte diOrto botanico
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Lettera inviata da Cagliari l’ 11 dicembre 1834. De Notaris manda a Moris una piantina, che ritiene Diplotaxis viminea, chiedendo un suo parere. Elenca parecchie piante non comuni che ha trovato vicino a Cagliari. Ha conosciuto il signor Meloni, che purtroppo trascura troppo la Botanica. L’indomani partiranno per Iglesias, dove spera di trovare muschi interessanti.
Prosecuzione del viaggio in Sardegna.
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Lettera inviata da Cagliari il 6 marzo 1835. Dopo una lieve malattia curata dal dottor Meloni, De Notaris ha ripreso le sue escursioni, a lungo ostacolate da un vento fortissimo. Elenca alcune piante e muschi interessanti trovati. Tra qualche giorno partirà per Orri; andrà poi a Pula, per tornare infine a Cagliari
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Lettera inviata da Genova il 27 giugno 1835. Dopo otto giorni di “placidissima navigazione”, De Notaris e Genè sono arrivati a Genova. Quest’ultimo è partito immediatamente per Novara e De Notaris andrà a Milano per rivedere i suoi parenti e per preparare roba e libri da trasferire a Torino. Arriveranno presto a Moris le piante raccolte in Sardegna. Purtroppo il Mesembryantemum crystallinum e la Phyllirea latifolia ricercati a fine aprile a S. Pietro non erano ancora fioriti. De Notaris ha incaricato Meloni Baille di procurarli. Sta preparando la descrizione delle due specie di Opuntia. Consultando a Genova l’erbario di Vittadini, ha scoperto di avere commesso un grosso sproposito: la pianta che riteneva essere un Asphodelus è invece Bulbine planifolia.
Avvelenamento da Agaricus pantherinus
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Lettera inviata da Genova il 3 luglio 1844, in cui De Notaris annuncia a Moris di avere ricevuto la Patente Sovrana annunciatagli dal conte Gallina e lo ringrazia, perché senza il suo interessamento non avrebbe certo ricevuto tale riconoscimento. Il professor Meloni ha portato a Genova un suo figlioletto gravemente ammalato, sperando che il clima gli giovi. Il mese scorso vi sono stati sei casi di avvelenamento da funghi arrivati da Novi. A suo avviso si tratta di Agaricus pantherinus. Vi è stato uno scambio di opinioni con un medico di Novi sulla determinazione del fungo. De Notaris prega Moris di controllare con le figura del Vittadini sui funghi mangerecci.
Critiche a Gennari. Sarcasmo su A. Bertoloni.
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Lettera inviata da Genova il 9 giugno 1857. Gennari ha chiesto il posto di Storia Naturale a Cagliari, dopo la defezione di Meloni Baille. Nel caso fosse nominato, De Notaris vorrebbe che il posto di assistente a Genova non fosse assegnato per più di quattro anni, rinnovabili solo nel caso si trattasse di un assistente veramente meritevole. Gennari certamente non è cattivo, ma è lento, “irresoluto, soppiattone”, ed ha un carattere che a De Notaris non va a genio. Le centurie di piante da lui raccolte per la Liguria si compongono pressoché esclusivamente di piante che nascono dalla rimondatura del frumento e che dopo una prima accidentale comparsa, per anni ed anni non si vedono più. E poi quel rimbambito di Bertoloni ritiene queste piante di origine italiana! Il signor Dufour, botanofilo genovese, di ritorno da Bologna, ha riferito che Bertoloni gli ha detto di avere intenzione di occuparsi di crittogame. Si avrà un lavoro grottesco da far ridere i polli! Bertoloni inoltre si è scagliato in escandescenze contro i seguaci del metodo naturale, sostenendo che l’unico sistema valido è quello di Linneo. Incredibile! De Notaris gradirebbe avere una copia di Monographia Generis Potentillarum di Lehmann.
Cattedra vacante di Medicina teorico-pratica.
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Lettera inviata da Cagliari il 23 maggio 1855. Piso ha intenzione, su invito del professore Meloni Baille, del professore Ugo e dell’attuale presidente del Consiglio Universitario cavaliere Don Pietro Leo, di concorrere per la vacante cattedra di Medicina teorico-pratica. L’intendimento di costoro è di rimuovere lo studio dei principi astratti di Cullen e Brown, e di inserire i risultati delle recenti scoperte scientifiche. Tale insegnamento gli consentirebbe di affrontare problemi pratici con cui superare l’aridità di un insegnamento teorico. Nel 1842 aveva accettato l’invito di passare alla cattedra di Notomia [sic!], ma oggi vi sono ottimi giovani che possono insegnarla, consentendogli di aspirare ad una cattedra superiore. Piso chiede a Moris di appoggiarlo.