Massalongo, Abramo Bartolomeo, 190
- IT ORTOUT MORIS Corr. Massalongo 190
- Unità archivistica
- 1855 - 1856
Parte diOrto botanico
Massalongo, Abramo Bartolomeo, 190
Parte diOrto botanico
Agave americana e fabbrica di stoffe.
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Genova il 10 dicembre 1853. Moris ha chiesto a De Notaris se l’Agave americana in Liguria è così abbondante da potere alimentare una filatura e una fabbrica di stoffe. De Notaris risponde che, pur non avendo visitato completamente le riviere di levante e ponente, non è al momento pensabile che vi sia materiale sufficiente. Bisognerebbe che le piante di Agave fossero abbondanti come le “fighe morische” [si tratta dei fichi moreschi, i frutti del fico d’India] nei dintorni di Cagliari. Il signor Herzegy non è ancora arrivato; spera di essergli utile. De Notaris ricorda infine a Moris la sua nomina a corrispondente di Abramo Massalongo di Verona.
Invio del lavoro di Baglietto sui licheni liguri, da presentere all’Accademia delle Scienze.
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Genova il 21 novembre 1855. De Notaris invia a Moris un piccolo lavoro di un suo giovane discepolo di Voltri, il dottore Baglietto: si tratta del primo lavoro di lichenologia ligustica, meritevole di essere accolto dall’Accademia delle Scienze. De Notaris invita Moris a completare rapidamente la trattazione delle dicotiledoni nella sua flora. Chiederà un aumento di stipendio per i dipendenti dell’orto, anche se non hanno ancora raggiunto l’anzianità necessaria. D’altra parte a Lessona è stata sin dall’inizio concessa la cifra massima consentita per il suo ruolo. De Notaris chiede a Moris di favorire la nomina del professore Massalongo a corrispondente dell’Accademia.
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Genova il 15 marzo 1856. Tramite Travella, che verrà a Torino per la Pasqua, De Notaris manda a Moris i semi richiesti e gli restituisce i due volumi di Kunth. Chiede, al ritorno di Travella, di prestargli nuovamente Tentamen Hydrophytologiae Danicae di Lyngbye. De Notaris spedirà presto i suoi semi, con quelli di Moris, a Napoli per il cavaliere Tenore. Comunica a Moris il prezzo del primo volume dei Licheni Italiani di Massalongo, che è di 12 lire austriache.
Raccomandazioni per De Giuli, Alessandro Bianco e Ageno.
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Genova il 5 luglio 1858. De Notaris raccomanda nuovamente De Giuli. Non dovrebbero esservi difficoltà ad accogliere la sua richiesta: Persiani ha assicurato De Notaris che già altre volte sono stati convalidati gli studi fatti da giovani di agiate famiglie genovesi presso il teologo Ramella. De Notaris segnala a Moris una persona raccomandata da Massalongo, Alessandro Bianco, cui è già stata assegnata una condotta, che chiede gli sia concesso un ritardo nella consegna della tesi. Il dottore Ageno, fondatore del gabinetto anatomico patologico, verrà a Torino e vorrà salutare Moris. De Notaris prega Moris di fargli avere qualche sussidio per potere lavorare meglio.
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Genova il 12 maggio 1863. De Notaris ringrazia Moris per avergli mandato il rinnovo della cedola dell’eredità di sua moglie. E’ lusingato, perché probabilmente verrà nominato membro della Società Italiana delle Scienze. La società dovrebbe però meglio ponderare le nomine: ad esempio anni prima è stato nominato Massalongo, il quale, a spese di De Notaris, suscitò scalpore, pubblicando a proprio nome una teoria cha a De Notaris era costata anni di lavoro. Si lamenta nuovamente delle ingiustizie subite. Si sente umiliato per essere stato posposto ad un Garovaglio qualsiasi, che ha avuto la sfacciataggine di pubblicare le lezioni di Botanica tenute a Pavia, adatte a cuochi, ménagères, profumieri, ecc. Il giorno seguente De Notaris farà un’escursione con gli studenti e non dimenticherà di cercare il Limodorum e l’Orchis coriophora, che interessano a Moris. In un P.S. prega Moris di comunicare a Gras il numero di esemplari da inviargli, di un suo lavoro sulle Epatiche.
Acquisto di opere di Moris, De Notaris e Moretti.
Parte diOrto botanico
Lettera, su carta intestata “Orto Botanico della Università di Catania”, inviata da Catania il 17 febbraio 1861. Tornabene, tramite il marchese Casolotto, deputato al Parlamento, fa avere a Moris la sua ultima opera, Flora fossile dell’Etna. Conosce poco le opere botaniche dell’Italia superiore. Vorrebbe acquistare Flora Sardoa e le altre opere di Moris, nonché quelle di De Notaris e di Moretti. Tornabene possiede le opere del defunto Massalongo. Per l’invio, Moris potrebbe giovarsi del signor Besson, che già deve fargli avere alcune specie di Pinus.
Pubblicazione di Flora fossile di Novale. Tris
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Padova l’1 marzo 1854. De Visiani ha spedito con la diligenza il manoscritto e le tavole della Flora fossile di Novale, affinché venga stampata negli Atti dell’Accademia di Torino. Seguono raccomandazioni e istruzioni per la composizione del lavoro in tipografia. Come autore dell’opera, De Visiani vorrebbe associare al suo il nome di Abramo Massalongo, “che è buon cristiano e cattolico, malgrado il nome”. Si tratta di persona ben conosciuta da De Notaris come valente lichenologo e sarebbe atto di giustizia accordargli il diploma di socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze. De Visiani propone a Moris uno scambio di piante coltivate di recente.
Pubblicazione di Flora fossile di Novale. Sexties
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Padova il 12 agosto 1854. De Visiani ringrazia Moris per avergli comunicato che l’Accademia ha accettato il suo lavoro; spera venga pubblicato con sollecitudine. Ne vorrebbe avere 50 o 60 copie. E’ alquanto dispiaciuto che l’Accademia abbia molto ridotto il numero delle figure. Ripete gli elogi del suo collaboratore Massalongo [vedi lettera n. 378.32] e prega nuovamente Moris di proporlo come socio corrispondente dell’Accademia. Si tratta di persona sommamente meritevole e già appartiene alla Società dei Quaranta di Modena.
Figure in Flora fossile di Novale
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Padova il 14 agosto 1854. De Visiani dice che Massalongo non è assolutamente d’accordo nell’eliminare alcune figure del lavoro sulla Flora fossile di Novale, poiché ognuna di esse è fondamentale per la comprensione del testo. Si fa infatti continuo riferimento a una pubblicazione di sei mesi prima sulla Gazzetta Botanica di Ratisbona Synopsis plantarum florae tertiariae Novalensis e ad altre opere. Seguono in dettaglio altre osservazioni. Si potrebbe ridurre la superficie delle figure per occupare meno spazio. Gli autori potrebbero contribuire alle maggiori spese di pubblicazione. In caso di rifiuto da parte dell’Accademia, De Visiani chiede gli siano restituiti il testo e le tavole.
Massalongo socio dell’Accademia torinese.
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Padova il 19 dicembre 1854. De Visiani dice a Moris che lui e Massalongo accettano la decisione definitiva dell’Accademia di limitare il numero delle figure del loro lavoro. De Visiani ribadisce la richiesta di nominare Massalongo socio corrispendente dell’Accademia torinese. Restituisce a Moris il catalogo dei semi, annotando quelli desiderati. “Buone feste e buon anno!”.
Parte diOrto botanico
Lettera inviata da Padova il 28 novembre 1855. De Visiani è impaziente di vedere stampato il terzo volume di Flora Sardoa. Massalongo ha ricevuto l’importo del primo volume sui licheni; consiglia di fargli avere la somma tramite De Notaris. Lo stesso Massalongo vorrebbe che Moris lo mettesse al corrente dei suoi licheni sardi, poiché avrebbe intenzione di redigere un trattato sulla lichenologia italiana. De Visiani ha accolto con piacere la notizia che Flora Sardoa sarà pronta il prossimo anno.