Lettera inviata da Lione il 20 gennaio 1827, in cui Balbis fornisce a Moris alcuni suggerimenti a proposito dell’uso della classificazione proposta da De Candolle. Vengono chiarite alcune questioni nomenclaturali.
Lettera inviata da Lione il 1° giugno 1827, dove Balbis comunica a Moris di avere ricevuto il quarto volume di Sprengel, in cui lo stesso Moris è più volte citato. Segue un lungo elenco di commenti a piante. Balbis si lamenta della lentezza con cui procede la stampa della Flore Lyonnaise e degli errori del testo. Avverte Moris di diffidare di Schleicher, mercante di piante, aspettando di ricevere prima di inviargli materiale. Prega Moris di salutare Thomas, che definisce tra i mercanti, quello “più compiacente e discreto”. Balbis ha preso visione dell’Organografia di De Candolle: teme che alcuni botanici vogliano rovesciare l’attuale edificio botanico e auspica un congresso dei botanici tedeschi, da tenersi a Monaco di Baviera. Apprende da Moris che sui monti sardi è stato rinvenuto l’Helichrysum frigidum, trovato in abbondanza da Thomas in Corsica.
Lettera inviata da Bologna il 26 ottobre 1833. Gussone ha inviato a Bertoloni il supplemento al Prodromus Florae Siculae, con preghiera di passarlo a Moris. Riprendono alcune osservazioni sul genere Erodium, contestando la decisione di De Candolle di riunire due specie a suo avviso diverse. Chiede di sollecitare Bonafous di controllare nell’ erbario Allioni alcune specie, su cui anche Pollini ha espresso dubbi. Bertoloni sottolinea l’ennesimo equivoco creatosi con il libraio Pomba.
Lettera inviata da Bologna il 21 gennaio 1835, in cui si parla di invio di libri. Bertoloni prega Moris di verificare la presenza di Galium maritimum nell’ erbario di Allioni. Si rammarica ancora della disdetta dell’invito a Mossotti e spera che Plana e Oppizzoni possano in qualche modo ricompensarlo. Critica il Prodromus di De Candolle, di cui ritiene alcuni generi “malmenati”.
Lettera inviata da Bologna il 16 aprile 1836, che contiene una lunghissima disquisizione su esemplari del genere Sinapis. Sono presenti ulteriori osservazioni sul genere Verbascum e la richiesta a De Notaris di controllarne gli esemplari dell’erbario Biroli. Bertoloni avverte di avere spedito il fascicolo quarto del secondo tomo della Flora. Chiede se De Candolle padre, da tempo gravemente ammalato, è ancora vivo. Comunica la morte, probabilmente già nota di Mauri.
Lettera inviata da Bologna il 3 luglio 1834, in cui Bertoloni si dice in attesa del forno. Comunica a Moris che a metà luglio andrà a trovare l’amico Gussone. Prega di salutare De Candolle e di chiedergli se ha ricevuto il pacco; tramite il sig. Crud gli manderà il sesto fascicolo della Flora, che chiude il tomo primo. Prevede che Moris si divertirà a leggere al termine del volume una vibrata risposta inviata a Moretti; si propone poi di rispondere anche a Savi, di cui “sta aspettando la filippica”. Si rallegra che Colla sia tornato dal suo viaggio. Chiede ancora a Moris se nell’erbario di Re è presente la Veronica digitata.
Lettera inviata da Bologna il 13 luglio 1834, in cui si dice che, per problemi di costo, conviene spedire il forno per via terra: Bertoloni avvisa di indirizzarlo a Sua Eminenza Rev.ma il Sig. Cardinale Arcivescovo Carlo Oppizzoni Arcicancelliere dell’Università di Bologna, per evitare le spese di dazio. Lo si potrà poi affidare ai signori Razzetti e Comp., che si varranno dell’opera dello spedizioniere Giuseppe Antonio Pozzi di Bologna. Bertoloni prega Moris di controllare nell’erbario di Allioni se il Galium cinereum è veramente diverso dal G. lucidum. Bertoloni ha terminato il sesto fascicolo della Flora e pertanto è concluso il primo tomo. Darà al sig. Crud, di ritorno a Ginevra, il fascicolo da consegnare a De Candolle
Lettera inviata da Bologna l’1 maggio 1841, in cui Bertoloni fa alcune precisazioni su una somma recapitatagli dall’Ufficio della Diligenza di Bologna. Riprende le osservazioni della lettera del 20 aprile, sostenendo che il Sedum villosum è diverso dal Sedum glandulosum trovato da Moris. Bertoloni ha esaminato tre esemplari in suo possesso, inviatigli da De Candolle, dal Dott. Philippis e da Rainer. Invia i suoi saluti a Parlatore, se è già arrivato a Torino. Prega di avvertirlo che gli ha inviato a Ginevra un’altra lettera spedita da Gussone.
Lettera inviata da Ginevra il 21 agosto 1840. De Candolle raccomanda a Moris John Ball, allievo di Henslow, che verrà a Torino per la riunione scientifica di settembre. Verrà anche De Candolle padre, con De la Rive e Choisy. Il signor Vauche sta meglio.
Lettera inviata da Ginevra il 28 giugno 1841, in cui lo scrivente ringrazia, a nome di De Candolle padre, la cui salute non è buona, per il vino sardo ricevuto. La sua bontà può spiegare la causa del suicidio del viaggiatore Thomas: egli infatti amava troppo la bottiglia. De Candolle chiede a Moris se ha semi di Vicia narbonensis, ritenuta migliore foraggera di Vicia sativa.
Lettera inviata da Genova l’8 novembre 1840, in cui Casaretto si lamenta delle difficoltà che sta incontrando nel classificare con esattezza l’enorme numero di piante raccolte in Brasile. In particolare gli mancano i testi di consultazione, ad esempio, il Martius, che sono molto costosi. Il lavoro procede a rilento e teme che altri pubblichino prima di lui le specie nuove. De Candolle lo ha invitato ad andare a Ginevra, dove potrebbe disporre del suo erbario, però il governo dovrebbe aiutarlo trovandogli i soldi per il viaggio. Spera nell’aiuto di Moris. Casaretto si lamenta anche di non riuscire a trovare un disegnatore, perché essi si trovano a disagio di fronte a piante secche.
Lettera inviata da Ginevra il 13 settembre 1840, in cui la scrivente ricorda con piacere Moris e la di lui consorte, e parla della propria famiglia. La figlia ha ricevuto un importante premio di musica al conservatorio; il marito ha ottenuto un premio all’esposizione di Lione e ha ricevuto grandi elogi su Annales de Paris. Ora sta terminando i lavori per Boissier. Sarebbe bello poter lavorare per Moris. Il marito ha cessato di collaborare con De Candolle, che non si occupa più di botanica. La signora vanta una serie di conoscenze altolocate che, se necessario, potrebbero mettere una buona parola presso il Re di Sardegna, che sta patrocinando pubblicazioni scientifiche. Conclude con la preghiera, in caso di risposta, di spedire a madame Pytt al Bourg de Fourre, perché non vuole fare sapere della lettera al marito.
Lettera inviata da Pavia il 5 marzo 1831. Moretti ringrazia Moris di avergli mandato alcune opere di De Candolle padre e figlio ed alcuni semi richiesti. Si dichiara addolorato per la morte di Balbis; avrebbe voluto venire ad abbracciarlo nelle vacanze di Pasqua. Vorrebbe pubblicare un necrologio e chiede a Moris notizie precise sulla vita e sulle opere di Balbis.
Lettera (in lingua francese) inviata da Liegi l’ 8 febbraio 1843, in cui lo scrivente ringrazia dei semi ricevuti per l’orto di Liegi, tuttora in allestimento. Ha tenuto l’orazione funebre di De Candolle, socio dell’Accademia belga, e ricorda come Moris l’abbia degnamente commemorato alla riunione degli scienziati di Firenze. Sta terminando il secondo volume su Dodonoea. Invia i saluti a Saluzzo (Cesare), Genè, Sismonda (Angelo), Gazzera, Cibrario e Bonafous (Matthieu).
Lettera inviata da Ginevra il 10 maggio 1841. Parlatore ringrazia Moris per l’accoglienza riservatagli a Torino. Nel suo viaggio da Torino a Chambéry e a Ginevra ha trovato brutto tempo; al Moncenisio c’era solo neve. A Ginevra ha incontrato il buon De Candolle e gli ha portato i saluti di Moris. Il Catapodium tuberculatum non esiste nell’erbario di De Candolle; probabilmente si tratta di una nuova specie. Prega Moris di ringraziare Colla, la figlia Tecofila e la famiglia. Ha consegnato la lettera di Tecofila a De Candolle, che risponderà presto. Parlatore spera di pubblicare a Parigi una monografia sul genere Fumaria. Genè ha promesso di patrocinare la sua nomina a socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze. Prega Moris di chiedere all’editore signor Fontana se è sempre intenzionato a stampare nella Collezione di autori scelti italiani del secolo XIX i racconti popolari del suo amico Vincenzo Linares. Scriverà prima di partire per Parigi. Nel P.S. chiede se sia possibile avere una foglia e un frutto di una Medicago dell’erbario Balbis, citata nel Prodromus di De Candolle.
Lettera inviata da Parigi il 15 febbraio 1842. Parlatore ha spedito gli opuscoletti di Decaisne e di Richard. Invia a Moris anche un esemplare da lui desiderato, Evax heldreichii. Seguono osservazioni su un esemplare di Anethum di De Candolle. Parlatore ritiene che Moris abbia già saputo della morte di Guillemin,
Lettera inviata da Ginevra il 18 maggio 1841, in cui Parlatore fa alcune precisazioni su parecchie piante dubbie dell’Italia meridionale e su una varietà di Fumaria officinalis della Sardegna. Ha avuto da Heldrich notizie di De Notaris, che spera di vedere a Firenze assieme a Moris per il congresso degli scienziati. Spera che gli venga prolungato il congedo dall’Orto Botanico di Palermo. A giorni Parlatore partirà per Parigi; è commosso per le gentilezze ricevute da De Candolle a Ginevra.
Lettera inviata da Parigi il 2 settembre 1841. Purtroppo Parlatore non riuscirà ad andare a Firenze al congresso. Alla presente lettera, consegnata a Moris dal Professore Targioni Tozzetti, è accluso un discorso che vorrebbe presentare al congresso; vorrebbe però che prima Moris lo leggesse, apportando le correzioni che ritenesse opportune. Prega Moris di tenere segreto il contenuto sino alla lettura [si tratta della proposta di Parlatore al 3° Congresso degli Scienziati di Firenze di istituire un Museo di Storia Naturale, proposta accolta con entusiasmo dai partecipanti e dal Granduca Leopoldo II]. Sarebbe utile informare solamente Bertoloni e Moretti, affinché appoggino la sua proposta al Granduca di Toscana. Inoltre chiede a Moris di consegnare una lettera alla famiglia Morelli, che l’ha gentilmente accolto durante un suo soggiorno a Firenze. Tineo ha ottenuto la proroga per il soggiorno estero di Parlatore, che ha deciso di andare a Londra e poi tornare a Parigi. Il celebre barone Von Humboldt vorrebbe condurlo con sè a Berlino; ha anche scritto a Napoli al ministro chiedendogli di sostituire per Parlatore la cattedra di Anatomia con quella di Botanica. Ha terminato per Webb il lavoro sulle Graminacee delle Canarie. Studiando una graminacea inviata dal povero Bertero a Guillemin, ha indivuato un nuovo genere. La salute di De Candolle è notevolmente peggiorata.