Lettera inviata da Mombaruzzo l’1 ottobre 1847. Delponte ha mandato a Moris un suo scritto che ritiene molto modesto, ma spera che Moris tolga il superfluo e riempia le lacune. La vendemmia ha prodotto uva buona ma in scarsa quantità. A giorni tornerà a Torino.
Lettera inviata da Lione il 18 novembre 1821, in cui si parla delle modalità di spedizione di materiale a Sprengel, professore a Halle. Balbis dice di attendere dal Bertoloni osservazioni su alcune piante dubbie ricevute dal Gussone e si complimenta con il Moris perché si sta occupando di funghi, potendo altresì disporre per la loro rappresentazione di una “ottima pittrice” (si tratta di Angela Bottione, pittrice dell’Iconographia Taurinensis dal 1800 al 1825). I funghi riprodotti da Bulliard sono infatti mal dipinti, come pure sono difficili da riconoscere quelli dipinti da Fries. Balbis ricorda quanti esemplari gli sono stati portati dal Molineri e le difficoltà avute nel determinarli. Balbis non sa dare a Moris notizie precise di Mueller, definito “tedescaccio” e uno di quei “diavoli di mercanti di piante che non badano che a’ loro interessi pecuniari”; dice che probabilmente è un inviato di Sieber, botanico di Praga. Viene citato il Thomas, esperto di muschi e di licheni. Balbis dice ancora che Ponzols ha raccolto molte piante in Sardegna e afferma cha la Scilla verna di Moris è Hyacinthus Ponzolzii descritto da Loiseleur. Seguono 2 post scriptum di poca importanza.
Lettera inviata da Bologna il 2 giugno 1845, in cui Baruzzi prega Moris di informare l’Intendente generale cav. Cagnone sullo stato di avanzamento del lavoro di preparazione della scultura ordinatagli dall’ “Augusto Monarca”. Il Prof. Bertoloni ha potuto constatare di persona l’impegno dello scultore. Un giovane di studio verrà inviato quanto prima a Carrara per la scelta dei marmi. Della situazione si può avvertire l’avv. Strada.
Lettera inviata da Berna l’1 settembre 1840, in cui Brunner raccomanda a Moris gli amici Studer e Meyer, in occasione della loro venuta a Torino per la riunione degli scienziati. Prega Moris di fornirgli, tramite loro, un campione fresco di Tuber griseum, ben avvolto nel muschio. Desidererebbe continuare a ricevere, se saranno ancora pubblicati, i fascicoli di Plantae minus cognitae di Colla. In cambio fornirebbe il catalogo delle piante del Senegal, purtroppo pubblicato solo in tedesco. Brunner chiede se la Nymphaea lotus sia germogliata anche a Torino. Ha ricevuto il IV volume di Bertoloni.
Lettera inviata da Berna il 10 settembre 1840. Brunner comunica a Moris che il signor de Watteville di Berna passerà a Torino durante un suo viaggio in Italia. Gli si potrebbe affidare l’esemplare di tartufo, già richiesto in 57.14, ed eventuali campioni di piante inviategli da Bertoloni. Chiede a Moris se ha notizie della pubblicazione di una memoria del dottor Bich su un caso di cretinismo osservato ad Aosta.
Lettera inviata da Vercelli il 19 aprile 1857. Cesati ha ricevuto da Bertoloni il suo ultimo volume, probabilmente a compenso di prezzo per i due fascicoli della sua Iconografia, che gli erano stati mandati dietro sua richiesta. Spera a luglio di trascorrere le vacanze con moglie e figlia, senza gli “assalti febbrili e nervosi” dell’anno precedente. Ora Cesati si occupa di Crittogamia, visto che per le Fanerogame la provincia di Vercelli è la più infelice del Piemonte, dopo quella di Alessandria. Le nuove ferrovie per Asti e per Biella consentono di muoversi con facilità. Gradirebbe avere da Moris esemplari di muschi sardi. Ha ricevuto da Todaro la Cuscuta sicula e subulata, che sono a disposizione di Moris, qualora gli interessassero.
Lettera inviata da Sarzana il 29 aprile 1847, in cui lo scrivente vorrebbe presentare alle autorità governative una memoria di Bertoloni sull’insalubrità delle saline della Lunigiana. E’ già stata fatta una richiesta affinché venga ricevuta una delegazione: Moris è pregato di accelerarne l’iter.
Lettera inviata da Napoli il 27 marzo 1829, contenente le osservazioni su parecchie piante inviategli da Moris. Sta lavorando con Bertoloni e si rallegra che finalmente verrà pubblicata una flora italiana. Invia a Capelli i semi richiesti.
Lettera inviata da Verona il 18 luglio 1855, in cui lo scrivente si dice onorato delle attenzioni che Moris ha riservato alla sua pubblicazione, Licheni Italiani, apprezzata anche da Bertoloni, De Notaris, Tenore, Parlatore, Tornabene e vari altri. Ha spedito a Moris da poco il primo volume di Lichenes Italici Exsiccati. Chiede a Moris di suggerirgli il nome di qualche botanico di Sardegna e di Corsica, con cui vorrebbe entrare in contatto.
Lettera inviata da Chioggia il 25 novembre 1829. Naccari si presenta a Moris, avendo conosciuto, tramite il suo amico Bertoloni, i suoi Elenchus di piante della Sardegna. Gli manda una copia di Flora Veneta e di Algologia Adriatica. Per le alghe ha utilizzato come base Systema Algarum di Agardh, apportando però qualche variazione, poiché l’autore svedese, poco esperto di alghe mediterranee, ha descritto alghe già nominate da Gmelin, Wulfen, Bertoloni ecc. Acclude una seconda copia di Flora Veneta da fare avere all’Accademia di Torino, di cui gradirebbe fare parte come socio corrispondente. Segue una serie di persone e relativo indirizzo, dove gli si possono inviare materiali e corrispondenza: Giuseppe De Cristoforis a Milano, padre fra’ Gallicano Bertazzi chimico farmacista nell’ istituto di S. Giovanni di Dio sempre a Milano, Gaetano Campana vice-console siciliano a Venezia, oppure a Bologna all’amico Bertoloni.
Lettera inviata da Genova il 16 maggio 1840. De Notaris si rallegra che finalmente sono state acquistate le lavagne per le aiuole. Ha anche avuto 800 lire per proseguire i lavori nel giardino. Chiederà altri semi a Parolini, Bertoloni e Savi, poiché i lombrichi hanno distrutto quelli posti in piena terra. E’ stato pesantemente insultato da Sassi, ma è riuscito a non reagire. E’ arrivata una lettera di Lisa dalla Maddalena. Il presidente ha incaricato De Notaris di scegliere alcune piante dell’erbario di Viviani da mandare a Cesati, come ringraziamento per l’aiuto fornito al defunto professore. La deputazione ha destinato un locale per tale erbario, affidandone la custodia allo stesso De Notaris. Se avesse più tempo per erborizzare, utilizzando l’erbario Viviani e le piante raccolte l’anno precedente da Cesati, potrebbe provare a stendere un catalogo delle piante della Liguria.
Lettera inviata da Genova l’8 marzo 1847. De Notaris ringrazia Moris e Peveraro per avergli spedito la regia patente del consiglierato. Manderà a Moris i semi richiesti e quelli per De Candolle, assieme ai fascicoli di Flora Neapolitana di Tenore, quando gli saranno pervenuti. Nella settimana seguente andrà ad erborizzare su per il Bisagno. Bertoloni gli ha spedito il quinto e ultimo fascicolo del tomo VI. Il botanico bolognese ha criticato numerose determinazioni di piante inviategli da De Notaris, che però non è assolutamente d’accordo e afferma che Bertoloni non riesce neppure più a distinguere i generi: “Povera Flora Italica”!
Lettera inviata da Genova il 26 gennaio 1854. De Notaris invita Moris a riguardarsi, perché il conservare la salute è il nostro primo dovere. Continua ad avere difficoltà a ricevere la somma spettante all’Orto. Ha scritto a Panizzi per fare avere a Moris un esemplare di Moehringia frutescens. Bertoloni l’ha riunita a M. papulosa, però Moris ben sa in quale cosiderazione si debba tenere l’autore di Flora Italica!
Lettera inviata da Genova il 27 aprile 1842. De Notaris ringrazierà il conte Gallina e il cavaliere Carena che gli hanno comunicato che Sua Maestà ha approvato le deliberazioni del Consiglio, di cui già Moris l’aveva informato. Tenore manderà da Napoli un pacco di libri, da consegnare in parte a Moris e in parte a Moretti. De Notaris si compiace che Cesati, Gazzera e Bertoloni siano stati insigniti della Croce al Merito.
Lettera inviata da Genova il 21 maggio 1842. De Notaris è tornato da una breve vacanza ed enumera a Moris le poche piante che è riuscito a trovare. Gli manderà Serapias triloba di Viviani, che egli propone di chiamate S. turia, dal nome del farmacista Turio di Chiavari, che illo tempore pubblicò un elenco delle piante locali e che ritiene sarà presto citato da Bertoloni. La pianta di Viviani è molto diversa da Serapias. Suggerisce a Moris, se mai mandasse Lisa nel Vercellese e nel Novarese, di dirgli di esplorare anche i colli di Arona, Borgomanero e Gattinara. I figli di Viviani vorrebbero completare l’opera sui funghi del padre; De Notaris chiede a Moris che cosa si potrebbe fare per accontentarli. Chiede inoltre se non sia possibile accelerare la conclusione della causa di Bollo. Ha ricevuto i semi di Koch, che gli comunica l’intenzione di preparare un supplemento di Synopsis. Ha ricevuto Histoire Physiologique des Plantes, di Vaucher, di cui è rimasto molto deluso.