Lettera inviata da Firenze il 22 ottobre 1860, in cui Ball dice di aver trovato la lettera del 19 agosto di Moris, solo al ritorno a Bassano, dopo un’esplorazione sulle Alpi Orientali. Verrà a Torino il 27 ottobre e si fermerà per qualche giorno. Ringrazia Moris della benevolenza con cui ha accolto l’iniziativa di completare il lavoro sulle Alpi Meridionali. Ringrazia Moris del libro che gli ha inviato e delle piante che vorrà inviargli, pregandolo di essere molto preciso sulla località di raccolta.
Lettera inviata da Ginevra il 21 agosto 1840. De Candolle raccomanda a Moris John Ball, allievo di Henslow, che verrà a Torino per la riunione scientifica di settembre. Verrà anche De Candolle padre, con De la Rive e Choisy. Il signor Vauche sta meglio.
Lettera inviata da Firenze l’1 ottobre 1861, in cui Caruel chiede a Moris di far pervenire al ministro dell’Istruzione il plico allegato, che teme rimanga fermo, come accade di solito al Ministero per la corrispondenza delle persone sconosciute. Caruel è rimasto deluso dell’assenza di Moris, Gasparrini e De Notaris all’Esposizione di Firenze; erano presenti invece Gussone, Todaro, Caldesi, Pietro Savi, Gennari, Casaretto, Martino Anzi e Ball. Il giardiniere del re Ardy farà avere a Moris il primo fascicolo della Flora Toscana. Caruel vorrebbe sapere se la cattedra di Gasparrini a Pavia, rimasta vacante, sarà mantenuta. A Firenze vi è preoccupazione per le voci di soppressione dell’Istituto di studi superiori e per la riduzione di personale al Museo.
Lettera inviata da Padova il 28 settembre 1861. De Visiani approfitta del viaggio a Torino della baronessa Bertolini, sua “figlioccia e comare”, per fare avere a Moris due sue pubblicazioni. Chiede a Moris di facilitare alla signora la visita dei pubblici stabilimenti e degli edifici regi. De Visiani ha saputo che Moris ha dato al signor Ball un certo numero di piante sarde e piemontesi; anche lui avrebbe piacere di averne, desiderando arricchire il suo erbario.