Lettera inviata da Genova il 18 dicembre 1839. De Notaris dice a Moris che aveva ragione a dirgli che cambiando paese gli sarebbero venute nuove malattie. Gli è infatti spuntato un noiosissimo tumore alla gamba, che sta curando con empiastri e dieta. Deve ancora rimandare la sistemazione del nuovo alloggio e non può pertanto avere a disposizione i suoi libri. Ritorna sulle difficoltà ad organizzare la sistemazione dell’Orto Botanico. Invia i saluti a Genè e Sismonda.
Lettera inviata da Firenze il 4 luglio 1848. Targioni segnala a Moris il signor Bunbury, segretario della Geological Society di Londra, che verrà a Torino, dove sarebbe interessato a vedere la collezione geologica di Sismonda.
Lettera senza località di spedizione, inviata il 26 novembre 1844. Saluzzo ha parlato del problema delle lezioni nel periodo invernale con Sua Maestà, che ha molta stima di Moris, per cui il ministro Alfieri terrà certamente conto delle sue richieste. Invia i saluti a Sismonda.
Lettera inviata da Ajaccio il 19 febbraio 1849. Requien ringrazia Moris per le piante di Sardegna che ha ricevuto tramite De Notaris. Acclude a parte un lungo elenco di piante sarde che vorrebbe ancora conoscere e di cui chiede a Moris almeno un frammento. Segue la richiesta di chiarimenti su molte piante. In futuro Requien vorrà avere notizie sulla flora del Piemonte, di cui non si è più occupato dalla morte di Balbis. Si parla di piante e semi inviati a Parlatore, che avrebbe dovuto farne avere una parte a Moris e ad altri botanici. Requien raccoglie di ogni pianta sei esemplari; uno è riservato a Moris. Aveva intenzione di recarsi a Firenze e a Pisa, ma la proclamazione della repubblica gli ha fatto cambiare idea: non gli piacciono le rivoluzioni. Sta preparando un prodromo delle conchiglie marine della Corsica. Ha ricevuto la carta della Sardegna di La Marmora; è un po’ piccola. Possiede i cataloghi dell’Orto Botanico di Torino di Balbis, Biroli, Capelli e quelli di Moris sino al 1833. Se disponibili, gradirebbe avere i successivi. Se Moris e Sismonda vogliono inviare materiale a Requien, possono servirsi del comune amico Matthieu Bonafous oppure servirsi del signor François Poulin, direttore delle diligenze di Avignone. Requien gradirebbe ricevere le pubblicazioni di Colla e le eventuali recenti di Moris.
Lettera inviata da Ajaccio il 31 gennaio 1848. Requien rinnova a Moris la richiesta di avere piante della Sardegna, per controllare se sono presenti anche in Corsica. Si ripromette di andare in Sardegna alla Maddalena, Porto Torres, Longosardo, Asinara ecc. Chiede a Moris di fargli sapere quali sono state le pubblicazioni sulla storia naturale dell’isola. Avrebbe soprattutto bisogno di una carta dettagliata della Sardegna; della Corsica ne è disponibile una di otto fogli. Eventuali spedizioni potrebbero essere fatte a Genova presso De Notaris, il quale ha certo facilità di inviare il materiale ad Ajaccio. Sismonda ha piacere di avere materiale della Corsica? Esistono pubblicazioni sulle conchiglie degli Stati Sardi? Requien ricorda i bei momenti trascorsi a Parigi con Moris. Chiede se è possibile avere per la biblioteca di Avignone il volume del Congresso degli Scienziati di Torino e la pubblicazione di Allioni e Valle sulla florula corsica. Gradirebbe avere da Moris qualche lettera di raccomandazione, soprattutto per Sassari e la parte settentrionale della Sardegna.
Lettera inviata da Firenze il 15 novembre 1847. Requien approfitta del viaggio del comune amico Parlatore per fare avere il presente scritto a Moris. Lo scrivente è stato in Corsica nella primavera scorsa e si fermerà per tutto il prossimo anno, per occuparsi della flora locale, a torto considerata in passato come facente parte di quella di Francia. Ha però bisogno di tutte le informazioni possibili e ritiene Moris la persona più adatta a fornirgliele, tramite le conoscenze sulla flora di Sardegna, che dovrebbe servire come termine di paragone. Gli servirebbe perciò poter consultare le piante sarde, che Moris potrebbe mandargli tramite De Notaris a Genova. Requien potrebbe ricambiare con le piante della Corsica. Già gli sono pervenuti, per la gentilezza di Moris e di Gazzera, i primi due volumi di Flora Sardoa. Requien prega Moris di chiedere a Gazzera se gli interessa la collezione di “billon” della Corsica, con la decina di varietà della moneta stessa. Non ha più ricevuto esemplari da Colla e neppure i fossili di Torino che Sismonda gli aveva promesso.
Lettera inviata da Firenze il 10 febbraio 1861. Parlatore ha saputo della morte della suocera di Moris e, a nome anche della moglie Eugenia, gli esprime il dispiacere per l’avvenimento. Ringrazia Moris per avere interessato Montezemolo a proposito della cattedra da affidare a Todaro. Sta descrivendo alcune conifere giuntegli da Napoli e da Atene. Parlatore ha incontrato parecchie volte il professore Sismonda.
Lettera inviata da Firenze l’ 1 dicembre 1857. Parlatore ringrazia Moris per la bontà riservatagli durante l’ultimo suo soggiorno a Torino. Caruel ringrazia Moris per le piante che gli ha mandato. Parlatore andrà presto a riverire il senatore Buoncompagni a nome di Moris. Non ha ancora veduto Targioni. Parlatore prega Moris di ossequiare il professore Riberi e i fratelli Sismonda. Spera che Moris abbia potuto dare a Promis i libri per il Re Vittorio Emanuele II.
Lettera inviata da Firenze il 28 novembre 1856. Parlatore fa avere a Moris i rami femminili della Ephedra nebrodensis e della Statice tenuicula. Elenca le famiglie della Flora Italiana attualmente in stampa. Chiede notizie della famiglia Cristiani e della signora Emilia, ora marchesa Imperiali, cui avrebbe notizie da comunicare. Antinori vorrebbe conoscere il parere di Moris e del professore Sismonda sul valore scientifico dei signori Michelotti e Gastaldi. Quest’ultimo dovrebbe avere lavorato con Martius per le ghiacciaie. Si vorrebbe altresì conoscere l’attitudine di ciascuno di loro a professare questa scienza ed eventualmente ad ordinare raccolte geologiche in un museo di Storia naturale, oppure sapere se esistono altre persone dotate di tali caratteristiche. Farà avere al signor Salvagnoli la lettera di Moris. Il professore Targioni (il vecchio) è molto malato e si teme per la sua vita [morirà il 18 dicembre dello stesso anno].
Lettera inviata da Genova il 14 giugno 1863. De Notaris ringrazia Moris e Sismonda per avere contribuito alla sua nomina a membro della Società Italiana delle Scienze. E’ anche stato nominato ufficiale dell’Ordine Mauriziano. Il ministro Amari ha risposto negativamente alla proposta di dedicargli l’opuscolo sulle Sferiae.
Lettera inviata da Genova il 23 giugno 1854. Essendo morto il professore Grillo, si è fatto libero l’alloggio che lui occupava, quale incaricato dell’osservatorio meteorologico. De Notaris vorrebbe fare domanda affinché l’alloggio fosse a lui assegnato, anche perché, essendo molto grande, qualche spazio potrebbe essere riservato all’assistente Gennari. Gli sarebbe anche facilitato l’accesso all’orto. De Notaris sarebbe disposto a sobbarcarsi una modica spesa. Prega Moris di dire a Angelo Sismonda che vorrebbe fare precedere alla sua pubblicazione, Jungermanniearum Germanarum Pugillus, una dedica a Thomas Birch e a sua moglie, di cui acclude il testo in lingua inglese. Questi signori lo hanno colmato di favori, per avere determinato alcune graminacee raccolte nei loro viaggi e avere loro donato alcune altre piante.
Lettera inviata da Genova l’ 11 giugno 1848. De Notaris ha ricevuto da Moris la notizia che gli è stato concesso un “confortevole assegno”. Gli emolumenti dovutigli dal Protomedicato non sono ancora pervenuti; fortunatamente gli è stata consegnata la somma per gli esami dello scorso trimestre, altrimenti non avrebbe potuto fare il viaggio a Novara. De Notaris è entusiasta dei primi successi piemontesi contro l’Austria. In un P.S. De Notaris dice di avere rilevato uno “sproposito” in un lavoro di Sismonda, che sostiene che il Toce si divide in due rami, che presso Gravellona sboccano uno nel lago Maggiore e uno nel lago d’Orta: il lago d’ Orta è di circa 50 metri più alto di Gravellona! [a difesa di Sismonda va detto che un tempo il torrente Strona, oggi affluente del Toce, scaricava le sue acque nel lago d’Orta. Successivamente il Toce, dotato di grande forza erosiva, attuò un fenomeno di cattura e le acque dello Strona invertirono il loro corso, arrivando pertanto nel lago Maggiore].
Lettera inviata da Genova il 23 febbraio 1840. La lettera del signor Peveraro al Rosso pare abbia avuto qualche effetto. A De Notaris è stata concessa un po’ più di autonomia. Chiederà subito una somma di 170 lire per assumere alcuni uomini e per acquistare le lastre di lavagna per delimitare le aiuole. Invia i saluti a Genè, Sismonda e Peveraro.
Lettera (in lingua francese) inviata da Liegi l’ 8 febbraio 1843, in cui lo scrivente ringrazia dei semi ricevuti per l’orto di Liegi, tuttora in allestimento. Ha tenuto l’orazione funebre di De Candolle, socio dell’Accademia belga, e ricorda come Moris l’abbia degnamente commemorato alla riunione degli scienziati di Firenze. Sta terminando il secondo volume su Dodonoea. Invia i saluti a Saluzzo (Cesare), Genè, Sismonda (Angelo), Gazzera, Cibrario e Bonafous (Matthieu).
Lettera inviata da Torino il 5 aprile 1844 dal segretario della Regia Camera d’Agricoltura e di Commercio, Angelo Sismonda, per pregare Moris di partecipare all’adunanza generale delle giunte, istituite per preparare la prossima esposizione, che avrà luogo nel castello del Valentino.
Lettera inviata da Padova il 24 ottobre 1841. Il professor Paravia, tornando a Torino, farà avere a Moris correzioni e aggiunte alla monografia sulle Nostochinee italiane. Meneghini prega di sollecitarne la pubblicazione, onde evitare che qualcuno lo preceda. Tramite la diligenza Bonafous farà avere a Moris i volumi da spedire a Ginevra e a Parigi. Viviani ringrazia Moris della tavola della Trevesia. Invia i saluti a Colla, Genè, Sismonda e Bellingeri.
Lettera inviata da Roma il 7 gennaio 1852. Lo scrivente prega Moris di mandargli i semi di cui fa un elenco, ed anche semi di piante legnose ornamentali che possano vivere in serra.
Lettera inviata da Milano il 2 dicembre 1854. Heyland invita Moris a mandargli le piante tramite il signor Bréton, segretario del console francese a Milano. Questa persona potrebbe anche portargli le conchiglie e il materiale fossile del segretario dell’Accademia, Sismonda.
Lettera inviata da Cagliari l’8 maggio 1862. Gennari ha saputo che prossimamente, prima di venire a Cagliari, passeranno per Sassari e Alghero i Principi Reali accompagnati dal professore A. Sismonda. Chiede a Moris di parlare a Sismonda per vedere se è possibile partecipare ad eventuali escursioni, informandolo che, come direttore del Museo di Scienze naturali, non raccoglie solo piante, ma anche minerali e fossili.