Lettera autografa, intestata “Ufficio del Provveditore agli studi della città e mandamento di Sospello”, inviata da Sospello il 12 gennaio 1856, in cui il signor Ceuda dice a Moris che è stanco del suo lavoro a Sospello, prima come protomedico e in seguito come provveditore agli studi. Lo scrivente chiede a Moris se non sia possibile essere trasferito a Nizza, dove il locale provveditore della provincia, cavaliere Arnulfo, va in pensione.
Lettera autografa, intestata “Ufficio del Provveditore agli studi della città e mandamento di Sospello”, inviata da Sospello il 30 dicembre 1855, in cui il signor Ceuda porge con piaggeria a Moris gli auguri di fine anno.
Lettera autografa intestata “Società anonima della strada ferrata da Torino a Novara”, inviata da Torino il 24 novembre 1855 da Vittorio Quaglia, in cui lo scrivente chiede a Moris di trovargli un altro lavoro, essendo quello attuale troppo gravoso.
Lettera intestata “Società anonima per la condotta d’acqua potabile in Torino”, inviata da Torino il 24 ottobre 1855, firmata dall’avvocato Luigi Quaglia, vice-direttore della società, in cui lo scrivente comunica a Moris di aver ricevuto la protesta degli abitanti di Villarbasse [Moris possedeva a Villarbasse una casa di campagna] contro le opere eseguite dal comune di Sangano per arginare il torrente Sangone. Tali opere potrebbero danneggiare analoghe opere allestite in precedenza dalla società delle acque, per proteggere la località Bonaudo di Villarbasse. L’avvocato Quaglia ha predisposto una perizia, che ha proposto una soluzione favorevole agli interessi di entrambi i paesi.
Lettera autografa intestata “Consolato di Sua Maestà Sarda in Napoli” inviata da Napoli il 5 ottobre 1855 dal console E. Fasciotti, il quale fa avere a Moris, tramite il signor Guglielminetti Ippolito, un’opera del cavalier De Renzis.
Lettera listata a lutto, intestata “Scuola di Veterinaria” inviata da Torino il 27 marzo 1855 dal direttore Magnone, il quale fa avere a Moris l’elenco degli allievi che tra poco dovranno frequentare le lezioni di Botanica.
Lettera autografa inviata dall’avvocato Francesco Falconetti da Venezia il 20 gennaio 1841, a nome di Enciclopedia Italiana, pubblicata a Venezia dal tipografo Girolamo Tasso. Moris viene informato che sono già stati editi tre volumi dell’opera, sino alla parola “battaglia” e lo si invita a spedire contributi su termini botanici. Il compenso sarà di due napoleoni a foglio di stampa oppure, a scelta, di una medaglia d’oro.
Lettera autografa inviata da Torino il 16 gennaio 1855 dal presidente della direzione del manicomio G. Sappa, in cui si comunica a Moris che membri di tale direzione sono stati nominati lo stesso Moris (vice-presidente), il commendatore Tonello, l‘abate Botto e il cavalier Martorelli. Quest’ultimo non ha accettato.
Lettera intestata “Regia Direzione del Manicomio di Torino”, inviata da Torino il 15 gennaio 1855, firmata dal presidente di direzione G. Sappa, in cui si comunica a Moris la nomina a membro della direzione del manicomio.
Lettera autografa intestata “Intendenza generale di Nuoro”, inviata da Nuoro il 26 novembre 1854 e firmata Mussone. Lo scrivente, esecutore testamentario di Stefano Bruno di Piscina [To], morto il 23 del mese corrente, chiede a Moris di intervenire per fare ottenere un sussidio immediato alla vedova e ai sei figli, due maschi e quattro femmine. Chiede altresì una sistemazione per l’educazione gratuita dei figli, tenendo conto delle loro particolari inclinazioni.
Lettera autografa intestata “Instruction publique - Province du Genevois” inviata da Annecy il 10 ottobre 1854 dal proviseur royal dottor Truchet, vecchio studente di medicina di Moris, ferito all’Università, curato all’ospedale S. Giovanni, messo poi in carcere “agli sforzati” e liberato il giorno dell’abdicazione del Re, ma costretto all’esilio per oltre 20 anni. Probabilmente Moris non se ne ricorderà. Lo scrivente gli chiede se può aiutare un certo signor Blanc, che vorrebbe iscriversi a Farmacia.
Lettera intestata “Città di Cuneo” inviata da Cuneo il 5 agosto 1854, firmata da vice-sindaco Rejnaudi, il quale a nome del consiglio comunale espone a Moris un quesito. Si vuole sapere se le esalazioni dei “cacci forti e fettenti” [ci si riferisce probabilmente alle deiezioni animali – cacciare nel significato di emettere - es.: cacciare un urlo] sono nocive alla pubblica igiene, specie nelle presenti critiche contingenze sanitarie.
Lettera intestata “Città di Torino - Amministrazione comunale” inviata da Torino il 13 ottobre 1853, firmata dal vice-sindaco L. Baricco, in cui si comunica a Moris che il sindaco intende formare una commissione che verifichi se le passate disposizioni in tema di igiene pubblica sono ancora valide e di studiare se non sia necessario aggiungerne di nuove. Membri della commissione saranno i professori Moris e Viglietti e i consiglieri Trombotto, Borella, Rignon e Anfossi.
Lettera intestata “Casa di S.A.R. il Duca di Genova [Ferdinando di Savoia]” inviata dal R. Castello d’Agliè [To] il 9 ottobre 1853, firmata dall’intendente generale e segretario privato L. Rondone-Prina, il quale a nome del duca ringrazia Moris per aver mandato, tramite il cavaliere Dupuy, i doppi delle piante esotiche giunte recentemente all’Orto Botanico del Valentino, per essere piantate nel parco di Agliè. Sempre a nome del duca invita Moris ad Agliè per consigliare ai giardinieri il modo migliore per conservare tali piante.
Lettera intestata “Imp. R. Istituto Veneto” inviata da Venezia il 15 luglio 1853, firmata dal membro effettivo e segretario [... firma illeggibile], il quale comunica a Moris, socio corrispondente estero, di avergli spedito gli Atti sinora pubblicati.
Lettera della futura “Società Nazionale Italiana per l’incoraggiamento delle arti e dell’industria”, inviata da Torino il 23 giugno 1853, firmata dal presidente della direzione C. Scapini, dal presidente della commissione Ascanio Sobrero e dal segretario G. Arnaudon, in cui si informa Moris che gli operai che hanno partecipato a Londra nel 1851 alla Generale Esposizione dei prodotti d’industria, hanno deciso di fondare una società, analoga a quelle di Francia e Inghilterra, allo scopo di favorire il progresso dell’industria nel Regno Sardo. E’ già stata redatta una bozza di statuto, per la cui stesura definitiva è al lavoro una commissione composta da eminenti studiosi. Verrà infine convocata una riunione plenaria, cui sono invitati i cultori delle singole specialità e le persone amanti del progresso industriale, che dovranno approvare lo statuto definitivo.
Lettera intestata “Regie Università di Torino, e di Genova - Direzione Superiore degli Studi”, inviata da Torino il 23 giugno 1840, firmata Provana di Collegno. Lo scrivente comunica a Moris che Sua Maestà ha concesso a Casaretto di tenere a Genova, previo inventario e ricevuta e per non più di tre anni, l’erbario delle piante raccolte in Brasile, al fine di poterle determinare.
Lettera autografa intestata “I. R. Direzione per l’Amministrazione de’ Beni della Corona a Monza”, inviata da Monza il 17 giugno 1853 da Giuseppe Manetti. Lo scrivente elenca le piante che ha mandato a Moris e si duole di non avere le tre specie di Lonicera richieste.
Lettera intestata “Accademia Reale Medico-Chirurgica di Torino” inviata da Torino il 13 giugno 1853 in cui il segretario generale dottore Garbiglietti chiede a Moris in quale dei cinque comitati istituiti dall’Accademia desidera essere inserito. Se non invierà una risposta, verrà inserito d’ufficio nel quinto comitato di Materia Medica, Botanica, Chimica e Farmacia.
Lettera intestata “Scuola di Veterinaria” inviata da Torino il 6 luglio 1852 dal direttore Magnone, il quale chiede a Moris di inviargli i temi di Botanica, da sottoporre agli studenti per gli esami del 2° anno.