Brizio, Anna Maria

Area dell'identificazione

Tipo di entità

Persona

Forma autorizzata del nome

Brizio, Anna Maria

Forma(e) parallele di nome

Forme normalizzate del nome in conformità ad altre regole

Altra(e) forma(e) di nome

Codice identificativo dell'ente

Area della descrizione

Date di esistenza

1902 - 1982

Cronologia

Sale [Alessandria], 29 settembre 1902 - Rapallo [Genova], 1° agosto 1982.

Anna Maria Brizio si immatricola all’Università di Torino nell’anno accademico 1919-20, laureandosi in Lettere nel 1923: con Lionello Venturi discute la tesi Defendente Ferrari, pittore di Chivasso. Dopo due anni di insegnamento (nel 1923-24 incaricata di Storia dell’arte presso il Liceo di Cuneo, l’anno successivo supplente di Lettere italiane e latine e Storia dell’arte presso il Liceo di Voghera), sotto la guida di Adolfo Venturi completa gli studi alla Scuola di Perfezionamento in Storia dell’arte medievale e moderna dell’Università di Roma (1925-1927).
Nel 1930 consegue l’abilitazione alla libera docenza e, dopo la destituzione di Lionello Venturi, all'Università di Torino tiene su incarico il corso di Storia dell'arte dal 1932 al 1939, come anche nella Facoltà di Magistero dal 1937-38 (l’anno precedente l’Istituto superiore di Magistero era divenuto una Facoltà dell’Università). Nella primavera del 1939, dovendo la Facoltà di Lettere pronunciarsi sulla conferma definitiva della libera docenza, per aver mantenuto rapporti con Lionello Venturi e altri intellettuali antifascisti le è ritirata la tessera del Partito Nazionale Fascista e non rinnovato l’incarico. Nel 1939-40 è sostituita da Carlo Aru a Lettere e da Michele Guerrisi a Magistero; richiamata in servizio dall’anno successivo, dopo la riammissione nel Partito nel luglio 1940, ancora nel dopoguerra mantiene l’incarico in entrambe le Facoltà. Risultata seconda vincitrice del concorso per la cattedra di Storia dell’arte medievale e moderna bandito dall’Università di Pisa nel 1939 (a seguito della revisione del concorso, in quanto non era stata inizialmente ammessa per la revoca della tessera del P.N.F.), nel 1948 è chiamata come professoressa ordinaria dalla Facoltà di Magistero, mantenendo l’insegnamento per incarico a Lettere sino al 1956-57.
Il 1° febbraio 1957 si trasferisce alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Statale di Milano, dove tiene la cattedra sino al collocamento fuori ruolo nel 1977.

Luoghi

Stato legale

Funzioni, occupazioni, attività

Storica dell'arte, docente universitaria.

Mandato/Fonti autoritative

Articolazioni interne/Genealogia

Contesto generale

Area delle relazioni

Area dei punti di accesso

Punti d'accesso per soggetto

Punti d'accesso per luogo

Occupazioni

Area del controllo

Identificatore del record di Autorità

VIAF ID: 56675237

Codice identificativo dell'istitituto conservatore

Norme e convenzioni utilizzate

Stato

Finale

Livello di completezza

Massimo

Date di creazione, revisione, cancellazione

11 luglio 2024

Lingue

Scritture

Fonti

  • ASUT, Fascicoli del personale cessato, Anna Maria Brizio;
  • Annuario per l’anno accademico 1939-40. Università degli Studi di Torino, Torino, Industrie Tipografico-Editoriali Riunite, 1940, p. 1940;
  • Anna Maria Bisio e Ruggero Rivabella, Anna Maria Brizio. Libera e lucente Maestra d’intelligenza, Sale, Associazione ex allievi e Istituto Sacro Cuore, 2002.

Per la bibliografia più recente su Brizio si rimanda a: Miriam Giovanna Leonardi, “Se si perde la presa sul presente, anche il passato si restringe”. Anna Maria Brizio e Corrente, viaggio in tre tappe, «Il capitale culturale», Supplemento 13 Le donne storiche dell’arte tra tutela, ricerca e valorizzazione, 2022, pp. 839-865.

Note di manutenzione

  • Area di lavoro

  • Esporta

  • EAC

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