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Record d'autorità- Persona
- 1 marzo 1857 - 29 marzo 1919
Compie gli studi classici a Pavia, dove si laurea in Medicina nel 1885. Fin dall’anno precedente è nominato aiuto alla cattedra di Istologia dell’Università di Pavia, dove rimane fino al 1886 quando si trasferisce a Messina, prima come allievo nel Laboratorio di Embriologia del professor Kleinenberg, poi come Primo Settore nell’Istituto di Anatomia Normale.
Tra il 1880 e il 1898 ricopre incarichi di insegnamento alla cattedra di Istologia, di Anatomia Umana e di Anatomia microscopica a Ferrara e Bologna; nel 1897 viene nominato professore ordinario di Anatomia Umana a Modena e l’anno successivo giunge a Torino quale successore di Carlo Giacomini alla direzione dell’Istituto di Anatomia Umana Normale, dove saprà conciliare la tradizione della scuola pavese con quella della scuola torinese. Dal 1913 e fino all’ottobre 1917 è anche Rettore dell’Università di Torino: in questi anni si prodiga nell’alimentare la coscienza patriottica all’interno degli ambienti accademici, diventando un attivo sostenitore della propaganda nazionalistica anche in veste di Presidente della Unione degli Insegnanti.
Non tralascia mai il sistematico e scrupoloso lavoro scientifico. Fin dagli anni universitari ottiene numerosi riconoscimenti e i suoi lavori gli valsero la nomina a socio di accademie scientifiche: l’Accademia Reale delle Scienze di Torino, L’Accademia Reale di Medicina di Torino, l’Accademia di Scienze Mediche e Naturali di Ferrara, la Società Medico-chirurgica di Bologna e la Società Medico-chirurgica di Bologna; diventa anche corrispondente dell’Accademia dei Lincei.
Innovativi sono stati i suoi studi sulla morfologia, per i quali si avvalse della “reazione nera” scoperta da Camillo Golgi, del quale Fusari fu aiuto negli anni degli studi a Pavia; gli studi sul cervello umano (in particolare le connessioni nervose del cervelletto) e sull’encefalo dei teleostei; sulla struttura dei centri nervosi e delle fibre nervose nelle capsule surrenali. Numerose pubblicazioni riguardano l’embriologia, l’organogenesi e la teratologia.
Adotta il metodo della microstereografia, ovvero la riproduzione fotografica di tessuti attraverso l’osservazione al microscopio, e ha lasciato all’Istituto di Anatomia Umana Normale una serie di microstereofotografie e di disegni non solo molto belli ma di alto valore scientifico. Anche la sua ricca collezione di encefali di bambini, dei quali studia il solco orbito-frontale di Carlo Giacomini, è conservata al Museo di Anatomia Umana, come le preparazioni e i procedimenti di conservazione messi a punto a scopo scientifico-didattico.
Si occupa dell’arricchimento del Museo anche dirigendo per la ditta Paravia la costruzione dei primi modelli di preparati anatomici in gesso fatti in Italia.
Numerose sono anche le sue pubblicazioni e le opere didattiche: si ricordano il Compendio di Anatomia Umana e il volume sul sistema nervoso per il Trattato collettivo italiano del Vallardi; negli ultimi anni della sua vita Fusari si dedica all’ambizioso progetto di pubblicare le sue lezioni di Anatomia Topografica, alle quali sta ancora lavorando quando la morte lo coglie il 25 marzo 1919.
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